Bastano pochi mesi di lavoro per poter ottenere il sussidio dell’INPS: i beneficiari ricevono un’interessante indennità economica.
L’attuale normativa prevede che per avere diritto al sussidio speciale dell’INPS siano sufficienti pochi mesi di lavoro effettivo. Il requisito contributivo per la misura in oggetto è fra i più bassi previsti in Italia: in mezzo a tutti i bonus e i sussidi disponibili per i lavoratori e i disoccupati è dunque il più allettante. Durata e ammontare della prestazione dipendono dal lavoro svolto. I beneficiari sono i lavoratori dipendenti, ma con alcune eccezioni.
Non hanno diritto al sussidio i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli (a tempo determinato o indeterminato). La prestazione è concessa invece ai dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni e, dal gennaio 2022, anche agli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e dei loro consorzi.
Il sussidio INPS percepibile dopo pochi mesi di lavoro è offerto anche ad apprendisti, ai soci lavoratori di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato e ai lavoratori del personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. L’ammontare dell’aiuto si calcola sulla base della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni.
Se la retribuzione media è inferiore a 1.425,21 euro, cioè all’importo di riferimento stabilito dalla legge (il decreto legislativo del 4 marzo 2015, n. 221), l’indennità deve essere uguale al 75% dello stipendio medio mensile. In caso di retribuzione media più alta, l’indennità si ottiene aggiungendo al 75% dell’importo di riferimento (che per il 2024 è appunto di 1.425,21 euro) il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e l’importo di riferimento.
Il decreto del 2015 citato è quello che ha introdotto la NASpI come nuova misura di sostegno al reddito per i lavoratori subordinati che perdono involontariamente il lavoro. Dunque, il sussidio proposto all’INPS è l’indennità di disoccupazione, conosciuta come Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego.
L’indennità mensile di disoccupazione erogata dall’INPS ai lavoratori prevede dunque lo stato di disoccupazione involontaria. Il lavoratore deve perciò aver perso il proprio lavoro non per sua volontà: non può dimettersi volontariamente, a meno che non lo abbia fatto per giusta causa o nel periodo garantito di maternità, e non può liberarsi con risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
Per avere diritto alla NASpI, occorrono almeno tredici settimane di contributi nei quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione. Ciò significa che anche chi ha lavorato soltanto pochi mesi in un anno può avere diritto all’importante sussidio disposto dall’INPS. Basta solamente che il disoccupato possa dimostrare di aver versato almeno tredici settimane (meno di quattro mesi) di contributi nei quattro anni precedenti.
L’indennità di disoccupazione Naspi viene corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Quindi, per esempio, chi ha versato contributi per più di tre mesi avrà diritto alla prestazione per circa quarantacinque giorni.
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