Alcune motonavi con a bordo i coltivatori della Coldiretti sono salpate all’arrembaggio di due navi cariche di grano extracomunitario e ancorate al porto di Bari mentre centinaia di coltivatori manifestano sulle banchine.
Il blitz – annuncia una nota della Coldiretti – è stato deciso in occasione della Giornata Nazionale dell’ Anticontraffazione, nell’ambito della mobilitazione nazionale a difesa del Made in Italy per impedire che vengano spacciati come pane e pasta italiani quelli ottenuti con grano importato.
La nave Federal Danube – si legge nella nota – proveniente dal Quebec e battente bandiera cipriota, è carica di 23 mila tonnellate di grano. L’altra, la Pyrgos proveniente da Antigua-Barbados, di cui batte anche bandiera, con un carico di 4mila tonnellate di grano.
Un pacco di pasta su tre – denuncia la Coldiretti – è fatto con grano straniero, ma i consumatori non lo sanno perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta. Un traffico che – sottolinea la Coldiretti – favorisce le speculazioni dal campo alla tavola con un chilo di grano che è venduto in Italia, su valori simili a quelli di venti anni fa, al prezzo di circa 16 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 2,65 euro al chilo, con un ricarico del 1500 per cento.
”Una situazione che mette a rischio la coltivazione anche in una regione come la Puglia considerata il granaio d’Italia – sottolinea l’organizzazione agricola – Incalcolabili anche i danni in termini di impatto ambientale, basti pensare che sommando la tratta che la nave ha compiuto dal Canada per raggiungere Bari e i 758 camion utili a scaricare le 23 tonnellate di grano la Coldiretti stima una emissione di oltre 15mila tonnellate di CO2 ad effetto serra”.