Colf e badanti, nuovo contratto 1 ottobre e nuovo sistema indennità. Ma chiamiamole “assistenti familiari”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Settembre 2020 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Colf e badanti, nuovo contratto dal 1 ottobre 2020

Colf e badanti, dal primo ottobre nuovo sistema di indennità (Ansa)

Addio a colf, badanti e baby sitter: le collaboratrici domestiche si chiameranno d’ora in poi
assistenti familiari.

E saranno inquadrate, attraverso il nuovo contratto sottoscritto l’8 settembre, in livelli diversi a seconda delle loro competenze e mansioni.

Guardando soprattutto al lavoro di cura dei bambini e delle persone non autosufficienti. Il contratto del lavoro domestico appena rinnovato tra i sindacati del settore e le associazioni datoriali che rappresentano le famiglie.

Sono state introdotte novità soprattutto per quelle famiglie che hanno bisogno di un aiuto 24 ore su 24 come quelle che devono prendersi cura di anziani non autosufficienti.

+12 euro al mese, ma stipendi più alti per la cura di persone non autosufficienti

L’aumento salariale si limita a 12 euro mensili a partire da gennaio in media per il livello B super portando la retribuzione minima per una persona convivente a 880 euro.

Ma retribuzioni più alte sono previste se ci si prende cura di persone non autosufficienti, bambini o anziani. In particolare è prevista un’indennità nel caso si seguano bambini fino a sei anni. Di seguito il dettaglio suggerito dal sito Trend-online.com.

  • le baby sitter avranno un solo inquadramento. Il B-Super. Teoricamente saremo davanti ad una retrocessione, ma se prima potevano sperare in un livello superiore, questo viene compensato dal fatto che quanti assistano ad un bambino con meno di sei anni avranno diritto ad un’indennità mensile pari a 115,76 euro.
  • i lavoratori domestici che rientrano nei livelli C-Super e D-Super o che stiano assistendo ad una persona non autosufficiente, avranno diritto ad un’indennità mensile pari a 100 euro.

Nel settore lavorano 860.000 persone regolarmente assunte, per il 90% donne, ma una parte ancora più ampia, quasi 1,2 milioni di persone, lavora in nero, secondo le stime sul sommerso.

“Dal 1 ottobre, per le famiglie che hanno bisogno di un’assistenza continua,- spiega il vice presidente di Assindatcolf Alessandro Lupi – sarà economicamente più conveniente assumere la badante notturna o una lavoratrice in sostituzione della titolare” per avere la copertura 24 ore su 24 e sette giorni su sette.

Debutta inoltre – spiega – anche una nuova figura professionale, quella dell’assistente educatore
formato. Un aiuto in più per chi ha l’esigenza di accudire, all’interno delle mura domestiche,
persone, anche bambini, in condizioni di difficoltà perché affette da disabilità psichica oppure
da disturbi dell’apprendimento o relazionali”.

Colf e badanti, nuovo sistema di indennità dal 1 ottobre 2020

L’intesa – spiegano i sindacati – prevede anche un sistema di indennità dal 1° ottobre 2020 – da 100 euro a quasi 116 euro – erogate in aggiunta alla retribuzione minima a coloro che assistono bambini fino al sesto anno di età.

E agli assistenti familiari che si prendono cura di più di una persona non autosufficiente,
riconoscendo così i reali carichi di lavoro effettivamente prestati.

L’accordo – affermano – definisce l’inquadramento degli assistenti familiari in quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi,.

In base alle conoscenze e competenze possedute in riferimento alla mansione richiesta, superando la consolidata distinzione tra colf, badanti e babysitter.

E puntando piuttosto l’accento sul contesto all’interno del quale viene espletata la prestazione d’opera e operando un netto distinguo tra lavoratori che coadiuvano le famiglie nel
ménage quotidiano. E coloro i quali lo fanno prendendosi cura di un altro essere umano”.

“Il nuovo contratto – concludono i sindacati – chiude una fase di estrema incertezza per la
categoria ed il settore, attanagliato dalla forte presenza di lavoro nero e sommerso.

E mette le parti nelle migliori condizioni per proseguire il confronto, anche con le istituzioni, con
l’obiettivo di rendere maggiormente attrattivo il lavoro regolare.

In un comparto che tanto ha dato nella fase emergenziale e che è chiamato a svolgere un ruolo essenziale nel nostro Paese, alla luce delle stime sull’invecchiamento demografico”. (fonti Ansa e Trend-online.com)