Istat: cala la spesa degli italiani. Continua la crisi nella vendite al dettaglio

Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA

Si fa sempre più leggero il carrello della spesa alimentare in Italia. I consumi di cibo sono scesi, nei primi due mesi del 2010, dell’1,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Prosegue così il trend negativo del 2009, anno in cui si è avuta una contrazione dell’1,8 per cento di quantità e dell’13, per cento per unto riguarda il valore”, è il commento ai dati Istat sulle vendite al dettaglio di febbraio della Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori.

La Cia precisa poi come calino, in particolare, i consumi di pane, carne bovina, vino, olio d’oliva, agrumi, primi patti surgelati, salumi Dop. “Quattro famiglie su dieci – aggiunge la confederazione in una nota – sono state costrette nel 2009 a tagliare gli acquisti, mentre il 60 per cento, tra rinunce e necessità, ha dovuto cambiare il menù e il 3 per cento ha optato per prodotti di qualità inferiore”. Inoltre, sono cambiate le abitudini di acquisto: “Si è accentuata la rincorsa alle promozioni ed è stato un boom degli acquisti in punti vendita dove i prezzi sono più bassi”.

Tra le diverse tipologie di imprese della grande distribuzione la crescita più ampia ha riguardato gli esercizi non specializzati a prevalenza non alimentare (+3,8%), mentre l’unica diminuzione ha riguardato i discount di alimentari (-0,3%). Per quanto riguarda la dimensione delle imprese, l’unico aumento è stato registrato da quelle con almeno 50 addetti (+1,6%).

Secondo i dati diffusi dall’Istat, è il complesso generale delle vendite al dettaglio ad attraversare un momento di declino.

In febbraio, le vendite sono diminuite dello 0,4 per cento su base annua, con un incremento, su base mensile, dello 0,1 per cento. Ma nel trimestre dicembre 2009-febbraio 2010 sono diminuite dello 0,2 per cento, e in particolare, nel bimestre gennaio-febbraio 2010 la flessione è stata dell’1,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009.

Tra i prodotti non alimentari si sono avuti andamenti molto differenziati per i vari gruppi merceologici. Gli aumenti più significativi hanno riguardato supporti magnetici è strumenti musicali (+5,7%), foto-ottica e pellicole (+3,4%) ed elettrodomestici, radio, tv e registratori (+3,3%); le flessioni più marcate si sono avute per l’utensileria per la casa e ferramenta e i prodotti farmaceutici (rispettivamente -1,7% e -1,5%).