Perché e come comprare casa o investire nel mattone con le criptovalute: ecco come sta cambiando il mercato immobiliare.
Allo stato attuale, non esiste una norma specifica che vieti l’acquisto di una casa o di un immobile utilizzando criptovalute. Per concludere l’affare, basta soltanto che il venditore sia disposto ad accettare le monete digitali come forma di pagamento. Dunque, tutto si svolge all’interno della fattispecie dell’accordo privato tra le parti coinvolte. E anche se in passato, più volte, si è tentato di scoraggiare l’uso di tali forme di pagamento, ripetendo per esempio che le criptovalute non sono considerate moneta legale in Italia, la legge è non pone limiti oggettivi.
Quasi dieci anni fa, la Corte di Giustizia Europea dichiarò le criptovalute metodi di pagamento “alternativi” a quelli legali che le parti accettano liberamente (22 ottobre 2015, C 264/14). In base a tale delibera, non bisogna temere complicazioni legali e fiscali. Sfruttando canali “tollerati” dal fisco, le transazioni con moneta digitale possono essere considerate non soltanto trasparenti ma anche conformi a tutte normative vigenti. Ma conviene davvero usare le criptovalute per investire nel mattone? In teoria è così… E la pratica, finora, sembra confermare la tendenza.
Innanzitutto c’è da considerare il potenziale di rivalutazione. Le criptovalute sono monete deflazionarie, e ciò significa che il loro valore potrebbe aumentare nel tempo. La tassazione delle transazioni con criptovalute, regolata dalla Legge di Bilancio del 2023, prevede che le plusvalenze derivanti dalla vendita o dallo scambio di moneta digitale siano tassate al 26% solamente se superano i 2.000 euro per anno fiscale. Oppure si può anche scegliere di versare per un’imposta del 14% sul valore degli asset crypto detenuti al primo gennaio 2023.
Sugli asset crypto detenuti presso un intermediario si detrae automaticamente un’imposta di bollo dello 0,2% o un’imposta patrimoniale sempre dello 0,2% annuo. Non è quindi complicato comprendere il vantaggio in termini fiscali per determinati investimenti, fra cui quelli nel settore immobiliare.
Per completare la transazione non è neppure necessario convertire le monete digitali in euro. Inoltre qualcuno già si è mosso per pubblicizzare il canale di investimento tramite blockchain e far sì che le criptovalute possano essere considerate da un pubblico più ampio come monete utili all’acquisto di una casa.
È infatti stata presentata una novità che riguarda tutto il settore immobiliare. E lo ha fatto un gruppo di aziende italiane. L’idea è quella di imporsi sul mercato nazionale con una proposta unica: aiutare gli interessati comprare case con l’utilizzo di Bitcoin e Altcoin. In effetti, la blockchain rivela possibilità di utilizzo ancora inesplorate, fra queste quella di strumento per investire nel mattone garantendo qualcosa che il mercato tradizionale non è più in grado di offrire. Ovvero liquidabilità e massima trasparenza. Ma anche velocità ed efficienza.
Le commissioni per le transazioni in criptovalute sono quasi sempre inferiori rispetto a quelle delle transazioni bancarie internazionali o dei trasferimenti di denaro. Ed è qui che si concretizza il vantaggio principale di comprare una casa con criptovalute. Inoltre la moneta digitale può essere utilizzata ovunque nel mondo. Ed è così che diventa assai più facile per gli acquirenti internazionali investire nel mercato immobiliare senza dover affrontare complicazioni nei cambi.
Affari del genere sono ormai diffusi in Spagna, Portogallo, Svizzera, USA ed Emirati Arabi. E si può anche in Italia (si è già fatto). La novità è che è nata una società, chiamata The Token, che offre una consulenza personalizzata per conoscere la natura delle criptovalute in possesso del cliente, con verifica della conformità alle normative vigenti, anche fiscali, e un aiuto logistico nella transazione.
Chi possiede criptovalute è titolare di una ricchezza spendibile che dà la possibilità di effettuare investimenti liquidi. Si tratta in pratica di poter uscire prima della scadenza in qualunque impegno finanziario. Una cosa che, nel mercato immobiliare tradizionale, è impensabile.
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