ROMA – “Compro oro” spariti: 3 su 10 hanno chiuso, prezzo del metallo in picchiata. Nel 2013 il fatturato delle piccole botteghe con l’insegna “Compro oro” è diminuito del 40% rispetto all’anno precedente: e infatti 3 negozi su 10 hanno chiuso. Da inizio anno il prezzo del prezioso metallo è sceso da 44 a 29 euro segnando la fine di un business che ha coinvolto non solo i professionisti del settore ma anche numerosi avventizi, come artigiani che hanno velocemente modificato la ragione sociale della loro attività attirati dai facili guadagni realizzati durante la recessione. Federico Fubini su Repubblica cita il caso di un dipendente Alitalia che si è licenziato per aprirne uno.
La recessione invece oggi ha cambiato bersaglio: forse poco avvezzi alle pagine economiche dei quotidiani, molti di loro non hanno capito in tempo che il vento era girato. Fino ad aprile 2011, i “compro oro” erano circa 20 mila. Con la grave crisi finanziaria mondiale la caccia al bene di rifugio per eccellenza aveva spinto grandi e piccoli investitori a fare incetta di oro facendone schizzare in alto le quotazioni: a febbraio 2013 il numero di “compro oro” era salito a 38 mila. Tanto è vero che i dati sugli italiani che vendono oro, argento, gioielli, protesi dentarie, orologi magari per pagare la bolletta o un pezzo di mutuo, dicono, ancora per il 2013, che uno su quattro vi ha fatto ricorso.
Oggi, dopo i massicci interventi delle banche centrali, con i primi sintomi di ripresa che hanno ridato fiato al mercato borsistico, chi aveva i forzieri pieni di oro ha venduto per accaparrarsi titoli di stato e azioni ritenute redditizie: il crollo di ben 8 punti percentuali del prezzo dell’oro ha fatto perdere in un solo week end di primavera anche 60 mila euro a qualche esercente. Così abbiamo assistito al crollo più drastico del prezzo dell’oro negli ultimi 32 anni. Oggi di “compro oro” ne sono rimasti 26 mila.
Fra di loro qualcuno, oltre a non pagare un euro di tasse (uno su 10 è evasore totale), ci ha perfino marciato, non aggiornando i nuovi prezzi alle quotazioni, allontanando una clientela già piuttosto fredda.
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