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Concordato preventivo e crisi di impresa, i consigli dell’esperto

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ROMA – Non si esagera affermando che il concordato preventivo è uno degli strumenti più efficaci per fronteggiare una crisi di impresa. Così come non si esagera nel dire che si sta ritagliando un ruolo da protagonista come alternativa alla liquidazione fallimentare. Merito dei tanti interventi di riforma che, a partire dal 2006, ne hanno mutato i caratteri essenziali. Ma cos’è il concordato preventivo? Quando si può utilizzare? Quali benefici garantisce? Ne parliamo con l’avvocato Luigi Sinisi, esperto di Diritto Bancario.

CONCORDATO PREVENTIVO, UNA VISIONE DI INSIEME

Avv.to Sinisi, quali finalità persegue il concordato preventivo?

Il concordato preventivo mira a definire un accordo tra debitore e creditori ed è utilizzabile sia nel caso in cui l’impresa debitrice assoggettabile al fallimento intenda liquidare e cessare l’attività, sia nel caso in cui voglia risanare l’impresa. Infatti, il concordato può essere liquidatorio o di risanamento ed è possibile la continuità aziendale. In altri termini, può porsi l’obbiettivo di estinguere i debiti salvaguardando posti di lavoro e valore dell’impresa. È utilizzabile in caso di crisi o di insolvenza e può essere, appunto, rivolto al risanamento dell’azienda.

Avv.to Sinisi, quale precondizione deve essere soddisfatta e come è articolato?

Il concordato preventivo si basa su una relazione redatta da un professionista che attesta la veridicità dei dati aziendali. Senza questo documento non si può verificare la fattibilità del piano di risanamento.  Fatta salva la possibilità di procedere, è possibile prevedere il pagamento dei creditori chirografari per almeno il 20% dei loro crediti. Non solo, è possibile pagare parzialmente anche i creditori privilegiati. Se il Tribunale ammette l’impresa al concordato preventivo e la maggioranza dei creditori lo approva, il Tribunale omologa il concordato che vincola anche i creditori dissenzienti.

I VANTAGGI DEL CONCORDATO PREVENTIVO

Avv.to Sinisi, quali sono i principali benefici di questo tipo di procedura?

Una volta proposta la domanda di concordato, avviene il blocco delle azioni esecutive e cautelari. L’impresa debitrice conserva il possesso dei beni e l’amministrazione ordinaria ed è possibile che vi sia la continuità aziendale. Si può anche presentare un concordato con riserva (o in bianco o prenotativo) facendo domanda e chiedendo termine per presentare i documenti.

Avv.to Sinisi, cosa si ottiene procedendo in questa maniera?

Si ottiene la tutela del patrimonio dalle aggressioni dei creditori.  In tale procedura interviene il Tribunale che inizialmente si esprime sulla domanda di concordato, ammettendo o meno l’impresa a tale procedura, e successivamente, dopo l’approvazione da parte dei creditori, lo omologa rendendolo operativo. Anche in questo caso vi sono dei benefici fiscali relativamente alle sopravvenienze attive e alla deducibilità delle perdite.

Avv.to Sinisi, per chiudere: cosa consiglia ad un imprenditore che deve gestire una situazione di crisi?

L’esperienza dello Studio Sinisi mi insegna che il tempo è un fattore determinante per superare una crisi di impresa. Spesso è capitato di non aver potuto utilizzare il concordato preventivo né altri strumenti atti a superare la crisi d’impresa perché l’imprenditore ha richiesto troppo tardi la consulenza professionale necessaria. Il consiglio è, quindi, di evitare soluzioni fai da te rivolgendosi tempestivamente ad un professionista qualificato.

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