Confcommercio avverte: nessun segnale di ripresa

ROMA, 22 DIC – ''Il modesto aumento congiunturale registrato ad ottobre dalle vendite in valore non puo' certo essere letto come un'inversione di tendenza'', secondo l'ufficio studi di Confcommercio, che commenta gli ultimi dati diffusi dall'Istat. ''Il ridimensionamento della domanda per consumi, come certificato ieri dai Conti economici trimestrali, e' un fenomeno che coinvolge ormai da mesi i beni e servizi acquistati dalle famiglie'', spiega l'associazione in una nota.

''Il dato di oggi – precisa la nota – risente, infatti, degli effetti dell'aumento dell'Iva che ha determinato uno scalino su molti dei prezzi, con un conseguente modesto incremento del valore del venduto, ma non dei volumi.

Al netto della componente dei prezzi (la variazione e' stata pari a +0,5% per gli alimentari e +0,6% per gli altri beni) anche ottobre segnala una contrazione dei consumi reali''. ''Questa dinamica – conclude l'Ufficio Studi -, alla luce anche degli effetti che avranno sui bilanci delle famiglie le manovre che si sono succedute dall'estate, non potra' modificarsi nei prossimi mesi, contribuendo alla contrazione del Pil prevista per il 2012''.

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