Confcommercio: "La politica costa 350 euro a famiglia"

ROMA – Per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese bisognerebbe agire sui costi della politica. Lo chiede la Confcommercio che calcola in 9 miliardi l'anno e 350 euro a famiglia il costo della politica e sottolinea che basterebbe il taglio di un terzo di questo ''comparto'' per abbassare di 0,8 punti percentuali l'aliquota Irpef.

Una possibile azione di contenimento della spesa pubblica – sottolinea l'associazione ''potrebbe partire dai costi della rappresentanza politica – ovvero quelli che i cittadini complessivamente sostengono per eleggere e far funzionare l'insieme degli organismi legislativi nazionali e decentrati – che, nel nostro Paese, ammontano ad oltre 9 miliardi di euro l'anno, corrispondenti a poco più di 350 euro per nucleo familiare, circa 150 euro a testa.

Applicando ai circa 154 mila rappresentanti politici dei vari organi collegiali nazionali e locali l'ipotesi – più volte ventilata e condivisa da più parti – della riduzione di poco piu' di un terzo del numero dei parlamentari si avrebbe, infatti, un risparmio di spesa di oltre 3,3 miliardi all'anno. Cifra sufficiente ad attuare una riduzione permanente di circa 8 decimi di punto della prima aliquota Irpef a beneficio di oltre 30 milioni di contribuenti o, in alternativa, ad ottenere permanentemente una somma di 2.900 euro all'anno da destinare a tutte le famiglie in condizioni di poverta' assoluta''.

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