Confesercenti, i consumi calano del 2,4% nel 2009

MI051208CRO_0037I consumi delle famiglie si attesteranno quest’anno a -2,4 % con una previsione per il 2010 di +0,6% e di +1,2 % per il 2011. È quanto emerge dal “Quadro macroeconomico per l’economia italiana” presentato da Confesercenti secondo il quale «per rivedere il livello dei consumi pre-crisi dovremo attendere il 2013, e per raggiungere il medesimo livello dei consumi in termini pro-capite si rischia di dovere arrivare al 2015. I consumatori italiani – si legge nel rapporto – dopo un biennio 2008-2009 in cui non hanno subito tutte le conseguenze della crisi, si confrontano con la prospettiva di un biennio 2010-2011 in cui non trarranno benefici dalla fase di ripresa».

La dinamica dei consumi cumulerebbe quindi fra il 2008 e il 2009 una caduta di oltre tre punti percentuali, di cui solo la metà verrebbe recuperata nei due anni successivi. Secondo lo studio elaborato da Confesercenti «i limitati margini di recupero sono legati solamente alla domanda di servizi, il cui trend crescente è guidato anche da fattori di carattere strutturale, connessi all’invecchiamento della popolazione (servizi sanitari, servizi alle famiglie) o al mutamento degli stili di vita (servizi ricreativi e ristorazione)».

Si legge nel rapporto «In presenza di una dinamica debole del reddito la crescita di queste tipologie di consumo va di fatto a spiazzare gli acquisti di beni, in particolar modo i durevoli, che presentano spazi di recupero molto limitati anche a seguito del venir meno del traino che durante gli anni passati era derivato dall’espansione del credito al consumo». Segnalata anche la stagnazione della spesa per consumi di beni non durevoli, voci di spesa al cui interno è predominante la componente alimentare, e di fatto in una situazione di stazionarietà legata anche ai limitati spazi di aumento della popolazione per effetto della transizione demografica in corso in Italia oramai da alcuni anni.

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