Confindustria-Fiat, Emma Marcegaglia risponde a Marchionne

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Emma Marcegaglia (Lapresse)

TORINO – Dopo la lettera di Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, arriva la replica del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Anche lei risponde su carta all’ultimatum dell’ad di Fiat, che ha preannunciato l’uscita da Confindustria, mandando di fatto in frantumi un rapporto dopo l’accordo sui contratti siglato da Confindustria e sindacati.

“Caro Sergio, desidero ringraziarti per l’apprezzamento che hai espresso nei confronti miei e di Confindustria per l’accordo con Cgil, Cisl e Uil in materia di relazioni sindacali. L’accordo si muove lungo una linea che ho personalmente perseguito con la massima determinazione sin dall’inizio della mia Presidenza per garantire alle nostre imprese quel quadro di riferimento e quelle certezze che sono indispensabili per stare al passo con la competizione internazionale. Mi riferisco in particolare alle regole sull’esigibilità degli accordi conclusi con una maggioranza di rappresentanti dei lavoratori, alle clausole di tregua e all’adattabilità dei contratti aziendali”, scrive Marcegaglia in una lettera pubblicata su La Stampa.

La leader degli industriali snocciola i “suoi” risultati:  “Abbiamo ricomposto l’unità delle sigle sindacali proprio sul punto che aveva diviso parte della rappresentanza dei lavoratori. Abbiamo dimostrato – in un momento difficile per l’Italia, davanti all’Europa e ai mercati finanziari – che impresa e lavoro hanno piena consapevolezza della responsabilità che occorre mostrare, e delle regole nuove che occorre darsi, per affrontare ad armi pari la concorrenza globale”.

Per Marcegaglia l’accordo con i sindacati non è altro che  “un grande successo, poiché completa la maggiore innovazione che le relazioni industriali italiane abbiano conosciuto negli ultimi decenni. Per questo riteniamo che l’accordo non possa essere rimesso in discussione e auspichiamo che venga rapidamente ratificato da tutte le organizzazioni che lo hanno siglato”.

Il tono dunque si fa più duro e alle condizioni di Marchionne, Confindustria risponde così: “A noi sembra che l’accordo soddisfi anche le vostre istanze: gli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco possono facilmente rientrare nelle nuove norme pattuite. Se invece non ritieni utile verificare la praticabilità di questa via, al fine di ottenere garanzie riguardo agli accordi già raggiunti nel gruppo Fiat a fronte della causa intentata dalla Fiom non vediamo altra strada se non quella di un intervento legislativo con effetto retroattivo, che, in quanto tale, non è nella disponibilità di Confindustria. Rimaniamo sempre pronti e interessati a lavorare con Voi per permettere a Fiat di realizzare gli importanti progetti di investimento programmati”.

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