ROMA – Confindustria: Squinzi come il suo Sassuolo. Tasse, da Letta solo promesse. Un dato è significativo per comprendere la disillusione degli industriali nei confronti del Governo Letta (e del ruolo del nuovo corso di Confindustria a guida Giorgio Squinzi): dei 10 miliardi promessi dal governo per ridurre il cuneo fiscale, ne è arrivato solo uno. Per giunta, oltre al danno, la beffa che il contributo proviene dal surplus dei premi pagati all’Inail.
La disillusione sta però lasciando il posto a un vero e proprio malessere, testimoniato da varie iniziative di mobilitazione contro la politica del Governo (il 18 febbraio scendono a Roma artigiani e piccole imprese): per questo Giorgio Squinzi ha alzato un po’ i toni con il premier peraltro assente perché impegnato all’estero. Secca e per certi sorprendente la nota di replica da palazzo Chigi (in breve, non fate i disfattisti). Squinzi ha smussato un po’ la polemica ma ha rivendicato il “diritto-dovere” di indicare criticità e ritardi nonché l’assenza di una politica industriale.
Sul Fatto Quotidiano, Stefano Feltri, per sottolinearne la debolezza attuale, approfitta della visibilità calcistica del patron della Maipei che quest’anno si è presentato ambizioso con il suo Sassuolo in serie A ma che deve assistere alle pene di un a squadra che combatte per non retrocedere (e ha perso la prima partita dopo una ricca campagna acquisti nel mercato di riparazione).