MILANO – Un calo che tocca l’intero settore della tecnologia di consumo. Le vendite per il terzo trimestre 2011 sfornano cifre che parlano chiaro: secondo un rapporto condotto da Gfk Retail and Technology Italia, il mercato ha registrato globalmente una contrazione del 9,7%. Unico settore in controtendenza, quello dei telefoni cellulari, oggetti divenuti ormai veri e propri status symbol, per i giovani e non solo: le vendite per la telefonia sono aumentate del 3,4%. In altre parole, nonostante la crisi economica che non abbandona il nostro Paese, gli italiani si accontentano della vecchia macchina fotografica o dell’aspirapolvere di qualche anno fa, ma non resistono quando si tratta di cambiare il cellulare.
Chi sono i compratori dei telefonini intelligenti? Oltre a quelli che non riescono a fare a meno di inseguire le mode alla ricerca dell’ultimo modello (presto spodestato dall’ennesimo nuovo arrivato), ci sono tutti coloro che, rimasti a lungo fedeli ai cellulari di vecchia generazione, man mano si convincono a sostituire il proprio telefono con uno smartphone, ovvero con quel dispositivo mobile che ben poco ha del tradizionale cellulare, somigliando molto di più a un piccolo computer collegato alla Rete, in grado di fornire mappe satellitari, scattare foto e girare brevi filmati.
Il giro d’affari che riguarda il sell-out (la vendita ai consumatori finali) nel periodo di riferimento per il rapporto Gfk è stato di 4,2 miliardi di euro, superando di soli 5 milioni il valore del secondo trimestre dell’anno. In particolare, l’informatica ha subito un calo del 2,7%, i piccoli elettrodomestici sfiorano il -8% e per i grandi elettrodomestici è andata ancora peggio (-11,1%), così come per office equipment (-12,7%), fotografia (-15,9%) ed elettronica di consumo (-20,8%).
Intanto fra gli smartphone è dura battaglia: di recente è stato presentato il nuovo iPhone 4S, ma nel mese di novembre le vendite Apple sono scese (stessa sorte è toccata ad Android), mentre BlackBerry e Symbian hanno invertito la tendenza del mese precedente. Ad ottobre Apple deteneva una quota di mercato pari al 62%, il dato a novembre è sceso al 54%. Le vendite del comparto restano comunque vivaci e non mostrano segni di cedimento come accade invece in generale per il settore della tecnologia. A confermarlo anche l’ultima ricerca condotta da Findomestic e Ipsos che fotografa gli italiani come un popolo scoraggiato sulla propria situazione economica (il 53% di chi ha fra i 24 e i 59 anni, secondo questo studio, si dichiara pessimista sul futuro prossimo). Ripiegano su prodotti di fascia più bassa rispetto alle intenzioni iniziali, stringono la cinghia su ristorazione, tempo libero e abbigliamento, decidono di congelare l’acquisto di prodotti tecnologici (hi-fi, e-book, robot domestici), ma nonostante tutto gli italiani continuano a comprare gli smartphone, che complessivamente nel 2011 hanno mantenuto un andamento positivo sia in termini di volumi che di fatturato.