Consumi: redditi come 30 anni fa. Italia Cenerentola esclusa da boom mondiale

Consumi: redditi come 30 anni fa. Italia Cenerentola esclusa da boom mondiale
Consumi: redditi come 30 anni fa. Italia Cenerentola esclusa da boom mondiale

ROMA – Consumi: Italia senza reddito -2,5% nel 2013, nel mondo boom da 1200 mld annui. Nonostante il piccolissimo incremento di luglio (0,3% rispetto a giugno e un calo dello 0,1% tendenziale), la flessione nei consumi delle famiglie è strutturale: nel 2013 la spesa delle famiglie ha registrato una flessione del 2,5%, con una contrazione del 7,6% in otto anni (Confcommercio, Rapporto sui consumi).

Se proprio non possono farne a meno le famiglie non consumano: basta soffermarsi sul clamoroso incremento delle spese obbligate, appunto, un record. Il dato contrasta in maniera allarmante con la tendenza mondiale che invece ha fatto registrare un boom nell’acquisto di beni non obbligati, non necessariamente circoscritti ai beni di lusso: una “torta dalle dimensioni iperboliche” (Sole 24 Ore) del valore di 1200 miliardi di euro nel solo 2013.

Il problema italiano è che i redditi sono tornati ai livelli di trent’anni fa. In otto anni il reddito disponibile reale pro capite è sceso del 13,1%, pari a un ammontare di 2.590 euro a testa. A pesare è in particolare la contrazione dei consumi per i beni, che sono fermi da oltre un ventennio: le spese obbligate, vale a dire quelle che le famiglie devono sostenere per forza come casa, trasporti e sanità, hanno raggiunto il livello record del 41% del totale, contro il 32,3% del 1992. Il reddito disponibile per beni e servizi commercializzabili, una volta escluse queste spese, è sceso così a 10.900 euro, da 14.300 del 1992.

La penuria di reddito da destinare ad altro che all’utile e necessario, esclude una larga fetta di italiani, sempre crescente, dal cosiddetto “superfluo” che però corrobora crescita e dinamicità economica. Il lusso è un concetto più esteso di quanto si tenda a credere.

Secondo stime di Boston Consulting Group, abbigliamento, pelletteria e scarpe, orologi e gioielli, cosmetici – raggruppati nel segmento del lusso personale – registrano consumi di 240 miliardi all’anno a livello globale, battuti dalle supercar che, da sole, valgono 280 miliardi. Mentre la categoria a maggior tasso di crescita risulta il lusso cosiddetto esperienziale: 670 miliardi all’anno da suddividere fra viaggi, hotel e barche (340 miliardi), prodotti hi-tech (125), arte (75), food e vini/alcolici (70), arredo-design (60). Tutti (o quasi) segmenti in cui il made in Italy la fa da padrone. (Paola Bottelli, Sole 24 Ore)

 

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