Contactless per cashback non vale: App Io non registra i pagamenti. PagoPa spiega che succede

Contactless, un bancomat o una carta contactless. Letteralmente non ci si crede ma la maggior parte dei pagamenti effettuati con carta contactless per il cashback non vale. Qualcosa in qualche punto del sistema quei pagamenti non li registra. 

In realtà PagoPa (che gestisce la piattaforma del cashback) ha spiegato quali sono le motivazioni per cui questo accade. E ha assicurato che a gennaio (quando entrerà a regime il cashback vero e proprio, non solo quello di Natale) questi problemi saranno superati.

La nota di PagoPa su contactless e cashback

Aggiornamento delle ore 11.30 del 17 dicembre. Riportiamo la nota, pubblicata anche sul sito di PagoPa.

PagoPA S.p.A., società incaricata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per lo sviluppo e la gestione della piattaforma tecnologica alla base del Cashback, intende fornire alcune importanti precisazioni ai cittadini che hanno aderito al programma già nel mese di dicembre 2020.

In questo primo periodo di operatività del Cashback – ovvero il “periodo sperimentale” come indicato nel Decreto 24 novembre 2020, n. 156 emesso dal Ministro dell’Economia e delle Finanze – alcuni cittadini che si sono iscritti all’iniziativa tramite l’app IO potrebbero rilevare la mancata acquisizione dei pagamenti effettuati in modalità contactless (ovvero  che avvengono avvicinando la carta al POS) tra le transazioni conteggiate come valide ai fini del rimborso. Questo, non riguarda in alcun modo la tecnologia contactless in sé, né tanto meno differenze di funzionamento tra circuiti nazionali o internazionali. 

Ma, nello specifico, si verifica nel caso in cui l’utente abbia registrato nella sezione Portafoglio dell’app IO la propria carta di debito utilizzabile su doppio circuito PagoBANCOMAT/Maestro o PagoBANCOMAT/V-Pay solo con la procedura guidata relativa alle carte PagoBANCOMAT e non anche come “carta di credito, debito o prepagata”, se precedentemente abilitata ai pagamenti online. È il caso delle cosiddette carte “co-badge”, cioè che riportano i due loghi dei rispettivi circuiti e a cui sono associati due distinti codici PAN, ovvero due numeri di carta. Questo avviene perché il secondo PAN (Maestro o V-Pay) potrebbe essere utilizzato dal POS durante i pagamenti contactless. 

Già a partire da gennaio 2021, con l’entrata a regime del Cashback, sarà rilasciata una versione aggiornata dell’app IO che consentirà agli utenti titolari di questa tipologie di carte di partecipare appieno al programma caricando anche questo secondo PAN e senza modificare la propria esperienza di acquisto  

In alternativa, è già possibile utilizzare con entrambi i circuiti le carte co-badge registrate sui sistemi diversi dall’app IO messi a disposizione dai soggetti (bancari o altri) che emettono gli strumenti di pagamento elettronico, detti Issuer Convenzionati. In ogni caso le transazioni risultano sempre valide se al momento dell’acquisto inserisci la tua carta nel POS e digiti il PIN.

Tutti gli attori del settore dei pagamenti stanno supportando il programma Cashback e lavorando a ritmo serrato, con una logica di sistema, per consentire a tutti i cittadini di poter partecipare all’iniziativa. Oggi, con oltre 20 soggetti già coinvolti nel programma, la copertura è già al 90% del mercato e stiamo lavorando affinché nelle prossime settimane si raggiunga anche la totalità degli esercenti e dei punti vendita fisici sul territorio. In questo modo rientreranno nel programma anche gli acquisti oggi non considerati validi nell’ambito del Cashback, perché effettuati presso esercenti che non dispongono già di un dispositivo di incasso fornito da soggetti (detti Acquirer)  convenzionati con PagoPA. 

Ad appena una settimana dall’avvio del Cashback, sono già circa 10,5 milioni le transazioni già acquisite dal sistema e visualizzabili dai partecipanti.

Contactless e cashback: manca una convenzione, manca molto di più

Sembra accada perché non ancora siglata una convenzione tra piattaforma di pagamento e piattaforma Io o chi o cosa per la mano pubblica doveva accordarsi con i sistemi di pagamento privati. Il Sole 24 Ore tenta di capire e spiegare. Ma c’è qualcosa di inspiegabile, inspiegabile eppure purtroppo immanente alle cose d’Italia. Quel qualcosa è che chi fa le cose quasi sempre non sa cosa fa.

La tarantella della carta e del Pos

Eccoci quindi obbligati, se cashback vogliamo, alla tarantella carta-Pos. Se la carta è contactless, ricordati, non avvicinarla soltanto al pos, non usarla con questa modalità perché rischi il tuo pagamento non sia registrato. Infila la carta o il bancomat nella fessura del Pos, come fossero carte o bancomat vecchio tipo bisognose di contatto. Se invece hai carta e bancomat che non si attivano, non vengono riconosciute dal Pos se non a contatto, allora prosegui la corsa ai 150 euro di rimborso cashback Natale saltando l’ostacolo.

A cinque milioni di italiani registrati, al 16 del mese.

Tutto questo si viene a sapere a cinque milioni di italiani già registrati alla piattaforma Io, a cinque milioni almeno di italiani che hanno già pagato con carta o bancomat senza nulla sapere che se contact less ai fini cashback quasi sempre si perde e non vale. Si viene a sapere a metà del mese utile per i pagamenti che danno accesso al rimborso.

Quando si verrà a sapere chi doveva pensare a sottoscrivere la convenzione prima di lanciare operazione cashback? Probabilmente mai e, se e quando si dovesse sapere, sicuro che non competeva solo a lui o a loro o a chiunque. E che responsabilità oltre che di Tizio è anche di Caio e Sempronio, quindi di nessuno. E poi cosa mai è questa pretesa in fondo snob secondo cui chi decide, ordina e dispone dovrebbe circondarsi di gente competente e chi fa le cose dovrebbe essere competente e abile? Sarebbe discriminante, elitario e anche un po’ iper liberista. Quindi cashback arronzato, arronzato come arronzata è la misura standard della nostra vita collettiva.

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