Conti correnti bancari sempre più zeppi di mld: più 181 a gennaio, totale 1744

Conti correnti bancari sempre più zeppi di miliardi, sempre più i soldi che gli italiani depositano in banca. Nessuna voglia di investire e rischiare, ridotta voglia di spendere, occasioni di spesa in parte cancellate.

Da quando è pandemia il ritmo con cui gli italiani parcheggiano soldi e risparmi sui conti correnti (che nulla danno come remunerazione) è di circa il dieci per cento in più su base annuale (2020 su 2019).

Conti correnti bancari pieni di soldi: fenomeno noto ma dal trotto al galoppo

Comportamento noto e non di recente data quello degli italiani risparmiatori pochissimo o per nulla amanti del rischio e capaci di estendere il concetto di rischio a qualunque forma di investimento. Fenomeno noto quello dell’imponente risparmio privato degli italiani anche nella forma del denaro parcheggiato sui conti correnti.

Una ricchezza usata in misura massiccia in funzione difensiva: conto corrente diverso ma non troppo, psicologicamente parlando, dai rotoli di banconote sotto il materasso e/o il mattone. Ora l’andatura del fenomeno è passata dal trotto al galoppo: 181 mld in più messi nel cassetto dei conti correnti nel solo mese di gennaio. 

Nei conti correnti bancari un anno di Pil

Il denaro parcheggiato sui conti correnti è pari secondo Abi a 1744 miliardi di euro, più o meno un anno intero di Pil. E’ ricchezza immobilizzata. Sotto la pressione dell’incertezza del futuro economico aumenta sia la quantità della ricchezza che la qualità dell’immobilizzo. Si accumula (chi può) e si tiene l’accumulato sotto chiave. Sembra tutta e pura saggezza. Oltre una certa misura non lo è. Se il risparmio privato così ingente si sottrare ad ogni forma di investimento si sottrae una gamba al sistema imprese e industri e aziende.

E l’economia per il cui futuro si teme la si rende più zoppa. Una parte di quei 1744 miliardi dovrebbero diventare investimenti. Ci vogliono incentivi fiscali e soprattutto vanno costruite forme di investimento accessibili e semplici. Ma sfiducia nelle banche e nella finanza, diffidenza se non ostilità verso il concetto di impresa e quelle peculiarità verso il denaro che portano gli italiani ad essere tra gli europei quelli che maggiormente usano il contante costituiscono un grumo culturale che è alla base dell’inzeppare di miliardi i conti correnti.

Ultimo ma non ultimo: 1744 miliardi fermi lì nei conti correnti è la ricchezza che si vede. Quanti altri miliardi non visibili e/o sottratti alla vista tra depositi all’estero, cassette di sicurezza, denaro conservato qua e là rigorosamente in nero?

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