Negli ultimi anni è aumentato più o meno tutto. Piccolo ripasso casuale degli ultimi eventi: sono aumentati i prezzi dei generi alimentari, in alcune città non sono aumentati ma sono volati verso l’infinto gli affitti, sono aumentate le bollette, sono aumentati i pedaggi autostradali e ora, grazie a Bankitalia, sappiamo anche che è aumentata la gestione del conto corrente.
Nel 2022 la spesa per la gestione di un conto corrente, dice Bankitalia, “è cresciuta di 9,3 euro rispetto al 2021, raggiungendo l’importo di 104 euro. La variazione della spesa è legata alla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 63,4 e per il 36,6 per cento all’aumento complessivo”
Qualche altro numero sparso. La crescita della spesa “per i conti online è stata molto meno pronunciata, pari a 0,7 euro raggiungendo l’importo di 33,7 euro. La spesa di gestione dei conti postali è passata invece da 58 a 59,6 euro”.
Il rialzo registrato nel 2022 è “spropositato! Un balzo ingiustificato di 9 euro e 30 cent, con un rincaro del 9,8%, ben superiore al tasso di inflazione medio, che nel 2022 è stato pari all’8,1% afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Quello che più è inaccettabile, in particolare, è l’aumento delle spese fisse cresciute di ben 5,9 euro nel 2022 e che erano già salite di 2,8 euro nel 2021 e 4,3 euro nel 2020, costi che gravano indiscriminatamente anche su chi ha una bassa operatività e fa un basso numero di operazioni” conclude Dona.