Contratti a termine per tre anni, 8 proroghe senza pause: è legge

Contratti a termine per tre anni, 8 proroghe senza pause: è legge
Contratti a termine per tre anni, 8 proroghe senza pause: è legge

ROMA – Contratti a termine per tre anni, 8 proroghe senza pause: è legge. Una porzione significativa del jobs act di Matteo Renzi, dall’estensione della durata dei contratti a termine e del numero delle proroghe all’esclusione della causale nei contratti fino alle nuove modalità per l’apprendistato, è diventata legge, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge 34 del 20 marzo scorso. Vediamo come cambiano nel dettaglio le regole per le assunzioni, nel confronto con la vecchia disciplina della legge Fornero.

Contratti a termine per tre anni.  La durata massima dei contratti a termine, senza l’indicazione della causale dell’assunzione (importante perché non potrà essere invocata in caso di rescissione del contratto) passa dai 12 mesi della legge Fornero a 36 mesi.

8 proroghe. Il numero massimo di proroghe all’interno dei 36 mesi è stabilito a 8, contro una sola proroga prevista dalla normativa precedente.

Pausa tra un contratto e l’altro.  Il jobs act appena approvato ha eliminato la pausa di 10 e 20 giorni tra la sottoscrizione di un contratto e un altro.

Quanti contratti a termine può fare un’azienda. Il ricorso ai contratti a termine era disciplinato dai contratti collettivi che indicavano un limite. Oggi, senza un’indicazione, i contratti a termine devono rispettare il limite del 20% rispetto all’organico del personale.

Le regole per l’apprendistato. La legge Fornero prevedeva criteri e vincoli che sono stati eliminati nel caso di assunzione di apprendisti. Primo: viene eliminato l’obbligo di confermare almeno il 30% degli apprendisti  formati per procedere a una nuova assunzione di apprendista. Secondo: cade l’obbligo della forma scritta per il piano formativo. Terzo: cade l’obbligo di formazione teorica.

 

 

 

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