Coronavirus azzoppa UK. Giampaolo Scacchi: 200 auto in un mese Coronavirus azzoppa UK. Giampaolo Scacchi: 200 auto in un mese

Coronavirus azzoppa l’auto inglese: 200 auto prodotte in un mese

Coronavirus ha messo in ginocchio l’industria dell’auto nel mondo. Dall’America al Giappone, il mercato è crollato. Renault annuncia 15 mila tagli. Fca-Fiat chiede 6,5 miliardi di prestito con garanzia statale. Nissan è in profondo rosso. Detroit, capitale dell’auto americana, tende la mano a Trump e chiede aiuto.
 
Non poteva fare eccezione, rileva Giampaolo Scacchi, quel che è rimasto, dopo i grandi scontri sindsacali degli anni ’60 e ’70, dell’industria automobilistica inglese. Durante il lockdown di aprile, nelle fabbriche automobilistiche del Regno Unito sono stati realizzati meno di 200 veicoli in tutto.

Coronavirus peggio della guerra mondiale

Un crollo del 99,7%, il livello più basso dalla Seconda Guerra Mondiale.

Un forte calo rispetto ai 71.000 veicoli nello stesso mese del 2019.

Secondo la Society of Motor Manufacturers e Traders (SMMT) ad aprile 2020 ne sono state prodotte 197, pochi esemplari di auto “pregiate, di lusso e sportive” e “assemblate prima del lockdown, cui erano necessari solo gli ultimi ritocchi”.  

Delle 197 auto prodotte, 152 erano destinate al mercato estero e 45 ad acquirenti in Gran Bretagna.

SMMT non ha riferito il marchio. Probabilmente, osserva il Daily Mail, si tratta di brand esclusivi che producono veicoli su ordinazione.

In vista dell’annuncio di lockdown, il 23 marzo, del PM Johnson la maggior parte delle fabbriche automobilistiche britanniche ha fermato la produzione.

Nel mese di marzo la produzione è calata dello 0,8% ma il peso della pandemia è stato avvertito ad aprile.

 
Mese che ha segnato il record minimo di immatricolazioni di nuove auto.

SMMT ha confermato che le vendite dei veicoli sono diminuite del 97% e il motore più acquistato è stato il furgone Mercedes-Benz Sprinter.

Mike Hawes, CEO di SMMT, ha affermato che con le fabbriche automobilistiche del Regno Unito messe in ginocchio nel mese di aprile, le cifre “non sono state una sorpresa”.

Tuttavia, mettono in evidenza la “drammatica sfida che l’industria deve affrontare, in seguito ai ricavi del mese scorso ridotti a zero”.

“I produttori iniziano a riemergere dopo un lungo blocco, accelerare la produzione sarà un processo graduale”.

Le speranze ora sono riposte in un aumento della domanda di nuovi veicoli.

Da lunedì, quando gli showroom di automobili riapriranno al pubblico.

 
 
 
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