Coronavirus e concorsi pubblici, la ministra Dadone: "Per ora mini rinvii" Coronavirus e concorsi pubblici, la ministra Dadone: "Per ora mini rinvii"

Coronavirus e concorsi pubblici, la ministra Dadone: “Per ora mini rinvii”

Coronavirus e concorsi pubblici, la ministra Dadone: "Per ora mini rinvii"
Coronavirus e concorsi pubblici, la ministra Dadone (nella foto Ansa): “Per ora mini rinvii”

ROMA – Concorsi pubblici rimandati per l’emergenza coronavirus. Ma sono mini rinvii, assicura la ministra per la Funzione Pubblica Fabiana Dadone in una intervista al Messaggero. “Per ora – spiega – sono previste piccole dilazioni nei calendari prove solo laddove strettamente necessario. Ovviamente dipenderà tutto dall’evoluzione della situazione, sicuramente è inutile e controproducente sia accrescere la tensione sia sminuire i rischi”.

Dadone aggiunge che “un riassetto organizzativo delle prove stesse non comporterà grossi disagi. Contiamo di tornare a una situazione di normalità nel più breve tempo possibile. In cantiere però abbiamo l’implementazione di nuove modalità di svolgimento dei concorsi per ridurne la durata e rendere più snelle le procedure selettive”.

In merito allo smart working, “proprio oggi ho emanato la circolare specifica sul lavoro agile che incoraggia le amministrazioni ad avvalersi di questo strumento”, dice Dadone. “Alcune amministrazioni si stanno già attrezzando, penso a Inps o al Comune di Bari”.

Sul telelavoro “abbiamo una contingenza critica che può contribuire a rendere le amministrazioni più sensibili anche rispetto ai tanti vantaggi del lavoro agile. Noi stiamo dando loro una mano in tutti i modi possibili, anche rafforzando gli approvvigionamenti di Consip”, dove, spiega la ministra, “si stanno accelerando le procedure per le acquisizioni di tecnologia e innovazione, grazie soprattutto al meccanismo delle aste digitali che accorpa la fase della gara e quella della domanda di fabbisogno da parte degli enti e, a regime, vedrà la nostra centrale acquisti agire come una sorta di eBay pubblica”.

Fonte: Il Messaggero

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