PARIGI – L’epidemia del coronavirus in Italia rappresenta una minaccia non solo per la salute, ma anche per il nostro benessere. Ad affermarlo è Miguel Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, durante la pubblicazione del rapporto sul benessere “Come va la vita?”. Gurria spiega che il 14% degli italiani vive in povertà e le restrizioni da coronavirus amplieranno la fascia della popolazione più fragile, che va quindi protetta.
Gurria alla presentazione del rapporto ha dichiarato: “L’epidemia di coronavirus che adesso colpisce tanti Paesi è solo l’ultimo sconvolgimento in data che minaccia profondamente il nostro benessere. Il 14% della popolazione italiana vive in una situazione di relativa povertà”. Il segretario Ocse ha sottolineato che esistono profonde disparità nelle società contemporanee e che “il 27% rischia invece di finire in povertà se dovesse perdere tre mesi consecutivi di stipendio”.
Per il numero uno dell’Ocse, il virus “mette in pericolo non solo la nostra salute, ma anche i legami sociali e il capitale sociale e nella misura in cui i suoi effetti economici cominciano già a farsi sentire i redditi e i mezzi di sussistenza degli individui”. Questo vale, continua Gurria, vale in particolare “per le persone che occupano posti di lavoro precari e che non dispongono di reti di protezione sociale se non possono andare al lavoro”.
Altro dato riguardante il nostro Paese: il 20% dei nuclei meno abbienti spende il 40% dei propri guadagni in costi abitativi. L’8% dice di essere “poco soddisfatto” dalla propria vita e sempre l’8% dice di “non avere amici o famiglia a cui rivolgersi in caso di bisogno”. Mentre il 15% si dice “insoddisfatto” di come spende il proprio tempo.
Per l’Ocse appare evidente dal rapporto la necessità di proteggere le fasce più deboli: “I poteri pubblici devono adottare delle misure per proteggere i più vulnerabili, sia sul piano sanitario sia in termini di vulnerabilità finanziaria. Per garantire il futuro benessere non c’è altra soluzione che mettere in atto dei meccanismi di preparazione dinanzi ai rischi e di protezione di lungo termine”.
(Fonte ANSA)