Coronavirus, United Airlines potrebbe licenziare 36mila persone Coronavirus, United Airlines potrebbe licenziare 36mila persone

Coronavirus, United Airlines potrebbe licenziare 36mila persone dal 1 ottobre

United Airlines avverte: potrebbe dimezzare la sua forza lavoro. A rischio 36.000 posti di lavoro dal 1 ottobre.

United Airlines annuncia che potrebbe lasciare a casa la metà dei suoi lavoratori. Questo se i viaggi nel settore aereo dovessero restare deboli e se non ci saranno abbastanza dipendenti che accetteranno i prepensionamenti.

I lavoratori che saranno costretti all’assenza forzata possono potenzialmente tornare al loro impiego quando il settore riparte. 

United Airlines spiega che la società brucia 40 milioni di dollari al giorno e di non contare su un altro round di aiuti pubblici per coprire i costi del personale dopo l’1 ottobre.

Le compagnie aree americane da tempo mettono in guardia i loro dipendenti sulla possibilità di significativi tagli. Specie quando i fondi pubblici messi a disposizione si esauriranno.

American Airlines ha già annunciato che potrebbe avere 20.000 dipendenti più del necessario per gestire l’attuale domanda e che, di conseguenza, potrebbe decidere per una riduzione dei posti di lavoro.

Per la presidente dell’Associazione Assistenti di Volo, Sara Nelson, “le previsioni di United Airlines sono un pugno nello stomaco, ma sono anche la valutazione più onesta che abbiamo finora sentito”.

Nella migliore delle ipotesi United prevede di operare al 40% rispetto ai livelli pre-pandemia fino alla fine dell’anno.

Per il mese di agosto prevede di operare al 35%, in aumento rispetto a luglio ma leggermente al di sotto delle stime della scorsa settimana. (Fonte: Ansa).

Le compagnie aeree non possono licenziare fino al primo ottobre

In Usa le compagnie aeree hanno preso in prestito 25 miliardi di dollari dal governo federale. In base alle condizioni dei prestiti, non possono licenziare o ridurre stipendi prima del 1 ottobre.

United, spiega il Wall Street Journal, è la prima grande compagnia a fornire un impatto sul personale americano.

Occupa nel mondo 95 mila persone, il che significherebbe rinunciare al 45% dei dipendenti in patria.

Inoltre le leggi Usa obbligano le aziende a dare un preavviso di 60 giorni ai dipendenti che intendono licenziare o mettere in congedo non retribuito. 

Si cerca di puntare sulle uscite volontarie e sui permessi non pagati per abbassare il conto. (Wall Street Journal).

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