La proposta della Corte dei Conti: usare i proventi della lotta all’evasione per ridurre il debito pubblico

ROMA – Destinare i proventi recuperati con la lotta all’evasione alla riduzione del debito pubblico: è l’ipotesi avanzata dal presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino.

Nel suo intervento al convegno ‘Legge di contabilità e finanza pubblica e nuova governance economica dell’Unione Europea’, Giampaolino ha sottolineato che, nell’esame del disegno di legge che introduce nella legge di contabilità nazionale le innovazioni necessarie a renderla coerente con le nuove regole adottate dall’Unione Europea, sarebbe necessario ”approfondire l’introduzione nell’ordinamento di altre misure che inducano a un piu’ severo controllo della dimensione e dell’evoluzione del debito pubblico, attraverso una piu’ rigorosa disciplina di bilancio”.

Il presidente della Corte dei Conti ha poi affermato che ”altrettanta attenzione potrebbe essere dedicata alle entrate derivanti dall’adozione di provvedimenti di contrasto all’evasione fiscale”. Giampaolino ricorda in particolare che ”la linea adottata negli ultimi anni appare quella di non considerare più il maggior gettito atteso da tali misure come semplicemente eventuale e aggiuntivo, ma di contabilizzarlo a pieno titolo come fonte di finanziamento delle manovre di finanza pubblica, utilizzandolo anche a copertura di nuove o maggiori spese”. Per questo, ha concluso, ”anche in tal caso andrebbe valutata la possibilita’ di destinare tali entrate alla riduzione del debito”.

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