
Cos'è il "bazooka europeo", quali prodotti Usa potrebbe colpire con i dazi e da quando (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Visto il perdurante stallo al tavolo dei negoziati sui dazi tra la Ue e gli Usa, l’Europa ha deciso di lanciare un messaggio abbastanza chiaro: “Il nostro bazooka è pronto, Trump non ci costringa ad usarlo”. Cosa significano, nello specifico, queste parole usate dalla Commissione Europea sempre piuttosto prudente nelle sue dichiarazioni?
Pur continuando a voler mantenere un’apertura al dialogo e al negoziato, con un’offerta già sul tavolo della Casa Bianca che prevede di applicare, reciprocamente, zero tariffe sui beni industriali e che è nel frattempo non ha ricevuto risposta, la Ue ha dato intanto il via libera ai suoi primi controdazi. Salvo ripensamenti la lista al momento viene spaccata in tre tranche: una prima entrerà in vigore il 15 aprile. Una seconda, più corposa, sarà operativa dal 15 maggio. Ci sarà infine la terza che scatterà a partire dal 1 dicembre.
Bruxelles ha nella fondina una lunga lista di controdazi tagliata su misura per colpire l’economia e la politica statunitense. Prodotti che fanno male a produttori specifici e che valgono circa 21 miliardi di euro, un po’ meno rispetto ai 26 previsti inizialmente per pareggiare i conti con Washington. Fuori dalla linea di fuoco restano però il bourbon, il vino, i superalcolici, i latticini, risparmiati sulla spinta diplomatica di Italia, Francia e Irlanda.

Dalla bozza del documento che Bruxelles ha inviato ai Paesi membri lunga 66 pagine non compaiono infatti i codici doganali relativi a whisky, superalcolici o vino, né quelli legati ai latticini come latte, burro, yogurt o formaggi. Il parmigiano italiano e gli altri nostri prodotti di eccellenza sono salvi a fronte della scelta europea? Al momento no dato che Trump applica dazi indistinti. Vedremo se verranno esclusi a seguito delle prossime trattative.
I primi prodotti che verranno daziati il 15 aprile
Tra i prodotti soggetti alle tariffe di mezzo mese ci sono le Harley-Davidson con cilindrata superiore a 500 cc, le auto, gli yacht di lusso a stelle e strisce, i Levi’s, le t-shirt di cotone. Colpiti anche i mirtilli rossi al burro di arachidi, il succo d’arancia, il riso e il mais dolce, il tabacco da masticare, sigari e sigarette. Ad essere colpito sarà anche l’universo del benessere e della salute tra cui gli oli essenziali, lacche per capelli, dischetti struccanti, camici ospedalieri, la casa e il guardaroba con asciugamani, tovaglioli, materiali d’arredo e ceramica, le lavastoviglie e le stufe, i prodotti dell’acciaio e dell’alluminio, joystick, pile e batterie.
La seconda trance il 16 maggio
La Ue spera di avviare trattative con gli Usa ed evitare la seconda trance di prodotti daziati che scatterà il 16 maggio. Dazi piuttosto pesanti: nel mirino finirà l’industria e l’agroalimentare. Verrà colpito il cuore pulsante dell’America repubblicana come il manzo e il pollame di Nebraska e Kansas, i prodotti in legno della Georgia, Virginia e Alabama, i forni, congelatori, asciugatrici e i tosaerba, le derrate di zucchero e miele, la cioccolata, le caramelle, le uova, la frutta e le verdure, il caffè, il tè, le spezie, i cereali, le farine, gli oli, la pasta, il pane e i biscotti, il ketchup, la maionese, la mostarda e gli energy drink. Verrà colpito anche il tacchino simbolo del Thanksgiving e i prodotti del tabacco da inalazione riscaldata, le giacche i tailleur e le celebri sneakers.
Colpiti anche gli shampoo, i trucchi, i dentifrici, i saponi, i detergenti e perfino i rubini, gli zaffiri e gli smeraldi.
Gli ultimi dazi, quelli del 1 dicembre
L’ultimo colpo verrà dato il 1 dicembre. Ad essere colpite saranno le mandorle e la soia prodotte in Louisiana, un feudo elettorale repubblicano. Questi prodotti verranno colpiti solo a dicembre per non danneggiare il raccolto europeo e dare tempo agli agricoltori del Vecchio Continente di trovare alternative all’importazione di questi prodotti che al momento in larga parte arrivano dagli Usa.