In gara per attrarre (e trattenere) i super ricchi stranieri: con una nuova flat tax l’Italia si traveste da paradiso fiscale.
Un tempo i paperoni guardavano soprattutto a Paesi come il Principato di Monaco, la Svizzera, il Lussemburgo e il Liechtenstein. Poi, però, si sono fatti avanti altri concorrenti, come il Portogallo e Malta. Negli ultimi anni, anche l’Italia ha deciso di mettersi in gioco e di presentarsi ai miliardari stranieri come possibile paradiso fiscale.
Insomma, dopo la crisi finanziaria del 2008, le aliquote massime dell’imposta sul reddito delle persone fisiche nell’UE hanno messo tutti quanti in allarme. In quasi tutti i Paesi le tasse sul reddito sono cresciute. Ma non per tutti… Molti Governi hanno infatti scelto di introdurre dei regimi fiscali preferenziali per attirare persone facoltose dall’estero. E lo ha fatto anche l’Italia, a modo suo naturalmente.
Anche l’Europa ha dunque i suoi paradisi fiscali. L’approccio al beneficio per il paperone venuto da fuori cambia di Paese in Paese. E poi bisogna anche capire chi si vuole attrarre e perché. Ci sono i Paesi che si accontentano di chi può garantire risparmi sopra i 100.000 euro (per esempio il Portogallo e la Spagna), e chi invece apre le sue porte a milionari con capitali immobilizzati proponendo regimi con tasse basse sulle plusvalenze.
In Italia si offre una flat tax. Un regime con sconto per i ricchi stranieri, con quota fissa annuale di 200.000 euro sui redditi di origine straniera, disponibile per un massimo di quindici anni. L’esempio è quello svizzero, dove da anni i milionari e i miliardari stranieri possono godere di un regime forfettario basato però sulle spese, con un prelievo minimo calcolato in base all’affitto annuale o al valore locativo della proprietà principale.
La strategia differente è quella del Portogallo che si accontenta di attirare i pensionati (anche gli italiani) con il regime NHR, un percorso che permette di vivere in Portogallo fino a dieci anni senza pagare molte tasse sul reddito estero. Bisogna però aggiungere che ultimamente il Governo lusitano ha modificato la sua politica storica di agevolazioni fiscali: anche lì ora tendono ad accogliere preferibilmente chi porta nel Paese più soldi o vuole investire.
Poi c’è Malta, che negli ultimi anni ha in pratica attratto un numero enorme di ricchi e ricchissimi grazie alla politica delle zero imposte sui capital gain. In pratica, a Malta, gli stranieri non pagano imposte sulle plusvalenze finanziarie. Le rendite finanziarie, invece, sono tassate al 15%. E per ottenere la residenza nell’isola basta avere un deposito in una banca maltese.
C’è poi da dire che le persone veramente ricche sono abituate a fare altrimenti: non hanno più bisogno di paradisi fiscali in cui trasferirsi. Utilizzano società varie e holding per ridurre le aliquote fiscali effettive, nascondendo i loro beni a nome di una società invece di classificarli come reddito personale.
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