“Alzare il costo del denaro per evitare una nuova crisi”: l’appello Bri alle banche centrali

ROMA – Bisogna aumentare il costo del denaro in tutto il mondo per contenere l’inflazione ed evitare possibili nuove crisi finanziarie: è l’appello lanciato domenica 26 giugno dalla Banca dei regolamenti internazionali alle banche centrali di paesi avanzati ed emergenti.

In particolare, nei paesi emergenti sono aumentati i costi del lavoro per unità di prodotto, che contribuiranno a creare ulteriori pressioni inflazionistiche anche nei paesi avanzati.

Secondo la Bri il prolungato periodo di tassi di interesse molto bassi è una minaccia alla stabilità dei prezzi e rischia di causare serie distorsioni finanziarie e ritardi nella riduzione del debito nei Paesi avanzati più colpiti dalla crisi.

Le sfide di oggi a livello globale segnalano la fine del periodo della “Grande Moderazione” vissuto prima della crisi,  durante la quale  i prezzi in calo nei Paesi avanzati erano riusciti a contenere il carovita anche in Europa.

L’aumento del costo del denaro previsto per luglio anche dalla stessa Bce è necessario a causa dell'”l’elevato debito privato e pubblico potrebbe essere percepito come un freno alla capacità delle banche centrali a mantenere la stabilità dei prezzi”, scrive la Bri.

I paesi avanzati, Stati Uniti e Unione europea in testa, sono “invitati” a tagliare il debito privato e pubblico per non innescare una nuova crisi. Secondo la Bri, infatti, “la turbolenza collegata alla crisi in Grecia, Irlanda e Portogallo è nulla, di fronte alla devastazione che scaturirebbe dalla perdita di fiducia degli investitori nel debito sovrano di un’economia maggiore”.

Per Jaime Caruana, direttore generale della Bri, le banche internazionali devono adottare le regole di Basilea 3 sul capitale in maniera piena, per non mettere a rischio la ripresa. E devono portare allo scoperto tutte le perdite accumulate, svalutando i crediti a rischio, per non correre il rischio di rinnovare  i crediti in sofferenze a favore delle imprese, di creare incertezza e di bloccare la crescita economica.

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