Crisi, borse in tempesta. Milano la più rossa

ROMA, 27 LUG – E' di nuovo tempesta sui mercati europei, e la borsa di Milano e' la peggiore fra le piazze del vecchio continente mentre lo spread sui Btp italiani, alla vigilia dell'asta di domani, balza fino a 313 punti base.

L'ennesimo taglio del rating greco, lo stallo prolungato che impedisce un accordo sul debito americano, le nuove incertezze sulla crisi della Grecia: tutti fattori che stanno facendo riaffiorare i timori di un effetto-domino in Europa.

A riaccendere la fuga degli investitori dai mercati europei ci pensa il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble: i leader europei – ha avvertito – non hanno certo dato ''carta bianca'' al fondo Efsf per l'acquisto dei titoli di Stato. Poche ore dopo, S&P taglia il rating greco a 'C', a due passi dal default, e preannuncia un rating 'D', da default vero e proprio.

Non esattamente un tonico per le borse europee, colte in una spirale negativa iniziata in Asia e che prosegue a New York (-1,24% l'indice S&P). Milano e' la peggiore in Europa con un -2,81%, seguita da Madrid (-1,93%), Parigi e Zurigo (-1,4%), Francoforte (-1,32%), Londra (-1,1%). La pioggia di vendite e' diffusa e prosegue da tre giorni.

Pesano i segnali negativi sugli utili (Peugeot -7,5%, Merck -4,7%). Ma, soprattutto, sprofondano le banche (Santander -3,3%, Lloyds -4%) che a Milano determinano la seduta: non si salva nessuno, da Intesa SanPaolo (-5,1%) a Unicredit (-4,3%), dal Banco popolare (-5,37%) a Mediobanca (-4,93%) a Popolare Milano (-3,49%).

Il clima, anche in Italia, e' tutt'altro che pre-festivo: stamani il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto il direttore generale del Tesoro e presidente del Comitato economico e finanziario europeo Vittorio Grilli. Come in un cocktail micidiale, a Schaeuble sono aggiunte le voci secondo cui il Fondo monetario internazionale sarebbe preoccupato per la crescente esposizione verso il debito europeo e starebbe addirittura pensando di ridurre la quota del suo contributo al nuovo salvataggio di Atene.

Il risultato e' un ennesimo capitombolo dei mercati finanziari: il franco svizzero e' all'ennesimo record sul dollaro (0,7996) e l'euro e' scivolato sotto 1,44 dollari. La fuga verso beni rifugio premia l'oro, al nuovo massimo storico a 1.628,05 dollari, mentre i timori per la crescita colpiscono il petrolio (sotto 100 dollari).

Ma e' il mercato del debito quello dove si sente piu' forte la speculazione e la fuga di fondi e investitori. Il premio di rendimento pagato dai Btp decennali italiani torna a superare i 310 punti, azzerando i progressi fatti dopo l'accordo europeo che ha rafforzato il fondo salva-Stati e deciso un nuovo salvataggio di Atene. Le forti vendite toccano la Spagna (spread a 330), il Portogallo ((42), l'Irlanda (929).

L'Italia e' al centro dell'attenzione in vista dell'appuntamento di domani, quando il Tesoro offre in asta il nuovo Btp triennale luglio 2014 (fra 2,5 e 3,5 miliardi), il decennale (2-3 miliardi) e due 'CCTeu' per un importo compreso tra 500 milioni e 1 miliardo ciascuno. In totale fanno 8,5 miliardi da vendere in un mercato difficile. Prova ne sia l'asta di oggi sui Btp decennali indicizzati all'inflazione, venduti per 942 milioni (nella parte alta del range compreso fra 500 milioni e un miliardo) ma a tassi balzati al 4,07% dal 2,51% di fine maggio.

E la decisione delle banche specialiste di non sottoscrivere nemmeno un euro degli 1,5 miliardi offerti loro dal Tesoro nelle riaperture dei Bot e Ctz all'asta ieri.

Gestione cookie