MILANO – Continua il crollo dello spread fra il Btp italiano e il Bund tedesco. Il differenziale è schizzato a 459, per poi chiudere a 442, andando ben oltre il record di 416 punti base toccato il 5 agosto scorso. Mai la differenza di rendimento tra i titoli italiani a dieci anni e quelli tedeschi è stato così alto.
I Btp decennali rendono al momento il 6,33% e si avvicinano a rapidi passi alla soglia del 6,50%, ritenuta dagli esperti un livello di non ritorno per la sostenibilità del debito, e che preluderebbe ad una versione italiana del drammatico scenario greco.
Detto altrimenti, vuol dire che, in base alle dinamiche di domanda e offerta, per trovare acquirenti i Btp devono offrire oltre 4 punti percentuali di rendimento in più, rispetto alle emissioni tedesche, come maggiorazione sul premio di rischio.
Cresce anche lo spread con la Spagna . Sfonda la soglia del 5% anche il rendimento del Btp a due anni. L’interesse sul biennale balza al 5,09%.
Le Borse. Piazza Affari cola a picco in questo primo novembre. Il Ftse Mib chiude a meno 6,80%. Crollano i titoli bancari: Intesa SanPaolo perde il 13%, Unicredit l’11%.
L’avvio di seduta è stato drammatico per tutte le borse europee che in apertura hanno segnato ribassi anche superiori ai tre punti percentuali sui timori per la situazione del debito pubblico dell’eurozona. Parigi chiude a -5,38% e Francoforte a-5%.
Ad accentuare la paura ha contribuito la decisione del primo ministro greco, George Papandreou, di indire un referendum sull’ultimo pacchetto di salvataggio indirizzato ad Atene. Sui mercati si teme infatti che la consultazione possa bocciare, con il conseguente default dello stato ellenico.