Crisi. Censis: “Risparmio, rinuncio rinvio”. E’ la (non) spesa degli italiani

Censis: “Risparmio, rinuncio, rinvio”, la strategia anti-crisi degli italiani

ROMA – “Risparmio, rinuncio, rinvio”: il rapporto annuale del Censis indica così “le tre ‘r’ dei consumi familiari”, alla base del crollo delle spese. “Nel primo trimestre 2012 la flessione delle spese delle famiglie è stata del 2,8% e nel secondo trimestre vicina al 4% in termini tendenziali”. Nel 2012 i consumi reali pro-capite, pari a poco più di 15.700 euro, “sono tornati ai livelli del 1997”. Mentre è in “drastica riduzione” anche la propensione al risparmio, “dal 12% del 2008 all’attuale 8%”.

Nella prima parte del 2012, indica il rapporto Censis, l’83% di un campione di famiglie ha indicato di aver sostanzialmente riorganizzato la spesa di alimentari, cercando offerte e prodotti meno costosi; il 66% ha cercato di limitare gli spostamenti in auto o moto per risparmiare sulla benzina, il 42% ha rinunciato ad un viaggio, quasi il 40% all’acquisto di articoli di abbigliamento o calzature, il 38% a pranzi e cene fuori casa. Tagli anche alle spese su tempo libero, cultura, cure per il benessere, prodotti elettronici.

A metà 2012, ancora secondo una indagine su un campione di famiglie, per ottenere liquidità il 10% ha segnalato di aver venduto oro o altri oggetti preziosi, e quasi il 3% ha venduto un immobile senza acquistarne un altro, poco più dell’1% ha venduto mobili di famiglia. Quanto ai risparmi, il Censis rileva che il 18% delle famiglie nei primi sei mesi del 2012 non è riuscita a coprire tutte le spese con il reddito dello stesso periodo: 4,5 milioni di famiglie che non hanno mostrato capacità di risparmio e nella maggior parte dei casi (52%) hanno intaccato i risparmi preesistenti.

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