Crisi, Consob: “Per ora nessuna restrizione alla normativa su short selling”

Le vendite allo scoperto spaventano l’Europa, soprattutto la Germania, ma la Consob, per ora, non intende apportare modifiche o restrizioni all’attuale normativa sulle vendite allo scoperto (short selling). Lo comunica in una nota la stessa Commissione. “La situazione – si legge – viene seguita minuto per minuto in stretto contatto anche con le altre Autorità di vigilanza europee. Eventuali nuove risoluzioni saranno tempestivamente rese note al mercato”.

La risposta della Consob arriva dopo le perplessità mostrate dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che vieterà le vendite a breve allo scoperto in Germania su alcune azioni e sui titoli di Stato. Queste, infatti, rappresentano il campo di azione privilegiato degli hedge funds e di altri fondi speculativi americani, quelli che solo 2 anni fa hanno dato il via alla crisi mondiale, per intenderci. Ma c’è un “ma”. Se da una parte l’Europa vuole evitare ulteriori rischi su questi fondi, dall’altra sono proprio loro che garantiscono un movimento nella Ue di ben 250 miliardi di euro. Per questo la Gran Bretagna ha paura che eventuali restrizioni possano provocarne la fuga.

La Consob preferisce mantenere alta la soglia di attenzione e procedere con i controlli, piuttosto che seguire la Germania e dare vita a un divieto formale:”Alla luce degli ultimi provvedimenti restrittivi in materia di vendite allo scoperto, introdotti sui mercati tedeschi – si legge nella nota – Consob ribadisce la sua ferma determinazione ad esercitare a pieno i propri poteri di vigilanza, per assicurare l’ordinato svolgimento delle negoziazioni nell’ambito del quadro regolamentare attualmente in vigore e per contrastare comportamenti anomali ed eventuali abusi”.

Consob spiega inoltre che “continua a monitorare con la massima attenzione il rispetto delle norme sull’integrità dei mercati. In questo contesto l’Autorità tiene quotidianamente sotto controllo, fra l’altro, l’osservanza dell’obbligo di consegna dei titoli entro tre giorni dalla transazione (la cosiddetta regola ‘T+3’), che produce effetti sostanzialmente analoghi al divieto delle vendite allo scoperto nude”. La Commissione ribadisce infine “che in caso di irregolarità nei tempi di consegna vengono avviati specifici accertamenti, che in passato hanno già portato a provvedimenti sanzionatori. La situazione – conclude la nota – viene seguita minuto per minuto in stretto contatto anche con le altre autorità di vigilanza europee. Eventuali nuove risoluzioni saranno tempestivamente rese note al mercato”.

Le Consob europee hanno già annunciato che si incontreranno la prossima settimana a Parigi per un vertice: l’argomento centrale sarà proprio la speculazione.

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