Crisi e “Animal Spirits”. Arriva la critica agli economisti scritta dalla coppia Akerlof-Shiller

Istituti finanziari e banche sono in crisi per diversi motivi. Dall’esplosione della bolla immobiliare al fallimento dei mutui subprime, le cause che hanno portato alla bancarotta i maggiori protagonisti dell’economia mondiale sono di vario tipo. Quello che è sicuro, su cui tutto il mondo degli economisti concorda, è che esiste una relazione diretta tra un’allocazione efficiente dei capitali e la necessità di ridurre i costi del capitalismo contemporaneo.

Lo sanno bene George Akerlof, premio Nobel nel 2001, e Robert Shiller, docente a Yale, che hanno scritto un libro dal titolo “Animal Spirits”, riprendendo la celebre espressione coniata da John M. Keynes. Un’opera che esce nel mezzo della recessione e che rivolge una critica soprattutto a quei loro colleghi miopi che non sono stati capaci di prevedere la crisi globale perché non avevano considerato minimamente i fattori irrazionali e psicologici che entrano in gioco nelle scelte in campo economico.

Il duo Akerlof-Shiller certifica così la sconfitta delle moderne teorie macroeconomiche, nel momento in cui esse si basano solo su modelli matematici ed escludono del tutto l’imprevedibilità dei comportamenti umani. Su questo, il libro sposa le tesi di Nouriel Roubini, l’economista iraniano-americano che nel 2006, davanti al Fondo monetario internazionale, aveva previsto con largo anticipo l’esplosione delle bolle finanziarie. Senza l’aiuto di dati e tabelle precisi, Roubini era stato però sottovalutato, proprio perché i suoi moniti si basavano anche su dati non strettamente scientifici.

L’idea che gli “spiriti animali” fossero i veri protagonisti dell’economia mondiale e che ascoltando loro si potesse avere una risposta su ogni questione era già stata ampiamente presa in considerazione da Keynes. Akerlof e Shiller non fanno altro che riprendere la lezione del loro maestro, aggiornandola con una casistica fatta da settant’anni di esperienza.

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