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Crisi e stipendi: Immelt (GE) taglia e congela

di admin |21 Febbraio 2009 15:19

Il numero uno della General Electric, Jeff Immelt, ha rinunciato a un premio, che gli sarebbe spettato, di 12 milioni di dollari. La rinuncia risale a  dicembre, ma si è saputo solo ora.

Immelt, in aggiunta a una retribuzione lorda annua di 3,3 milioni di dollari, su cui gravano imposte molto più basse di quelle italiane, aveva diritto a una serie di premi. L’ultimo, per i risultati 2007, valeva 5,8 milioni. Sulla base dei risultati degli ultimi tre anni, avrebbe ora maturato un altro premio, quello cui ha rinunciato.

Immelt, entrando in carica nel 2002, aveva accettato un piano di stock option vincolato ai risultati raggiunti.I risultati, sia del gruppo sia delle quotazioni di borsa, sono stati però deludenti. La cosa era scontata, perché Immelt  era subentrato al fenomeno Jack Welch quando la General Electric era al suo massimo livello di risultati e di valore. In più, ci si è messa la crisi. Così con Immelt la GE è uscita dal mercato dei servizi finanziari, che erano invece stati il motore di crescita negli anni di Welch.

Oggi il quotidiano il Sole  24 ore ha pubblicato uno studio fatto dalla redazione sui bilanci delle maggiori banche italiane in base a quanto comunicato, secondo legge, nei bilanci sociali. Le tabelle, molto fitte, comprendono tutte le voci di compenso, dagli stipendi, ai premi ai valori teorici delle stock option. Questi ultimi complicano molto il quadro, perché, dato il momento, appare difficile a breveattribuire un valore alle stock option.

Non si può negare che il banchiere più pagato in Italia nel 2007 sia stato Gabriele Galateri, decisamente in testa alla classifica del 24 ore, con un “pacchetto” che valeva undici milioni di euro. Difficile stabilire chi sia stato più ricco, nel 2oo7, tra i capi delle due maggiori banche italiane, Corrado Passera di Intesa e Alessandro Profumo di Unicredit.  la retribuzione base è stata per il primo di 2 milioni e per il secondo di 426 mila euro Ma se si mette tutto assieme, Propfumo valeva circa nve milioni e mezzo, Passera 3,8.

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