Crisi, senza eurobond per la Grecia ci sarà un “default devastante”

BRUXELLES, 20 SET – Il default della Grecia‘è gestibile all’interno della zona euro”, ma per realizzarlo ”in maniera ordinata” ci vorrebbero quegli Eurobond a cui si oppone tenacemente Berlino. Per l’economista belga Paul De Grauwe, professore all’Università di Lovanio e consigliere del Presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso, ”avremmo già dovuto, da molto tempo, procedere al default della Grecia, trasformando il 50-60% del debito ellenico detenuto dalle banche in debito in Eurobond”.

”Ma – precisa De Grauwe – la Germania è contraria, a Berlino non vogliono gli Eurobond e non vogliono un default ordinato e così facendo ce ne serà uno caotico con conseguenze terribili”. Tra queste, su tutte il contagio ad altri Paesi, in primis Irlanda e Portogallo ma subito dopo l’Italia, che si è vista oggi abbassare il rating da Standard&Poor’s.

Per evitare questo scenario, che porterebbe molto probabilmente ”all’implosione della zona euro a corto termine”, l’economista belga spiega che e’ necessario per la Grecia ”un default ordinato”, con tanto di Eurobond, e quindi ”l’intervento della Bce” con l’acquisto di titoli ellenici nel mercato secondario.

Quanto ad un’uscita di Atene dalla zona euro, si tratta di un’eventualità non prevista dai Trattati, che contemplano solo l’abbandono della Ue ma non quella della moneta comune. Il vuoto legale non è però sufficiente ad escludere completamente questa ipotesi. ”Se rendiamo la vita ancora più difficile alla Grecia – riflette De Grauwe – ossia se la Bce decidesse di non aiutarla più finanziariamente e nel governo tedesco dovesse prevalere la componente che vuole Atene fuori dall’euro, allora si potrebbe realizzare questa eventualità, il problema è capire cosa vuole Berlino: non c’è consenso nel governo tedesco”.

Se non c’è consenso a Berlino, quella che manca a Roma è invece la ”credibilità”, sottolinea De Grauwe guardando al taglio di rating annunciato oggi. ”Gli ingredienti per stabilizzare la situazione ci sono e sono due: la Bce che garantisce liquidità e un governo più credibile, ma Berlusconi non accetterà di mollare il timone”. ”Il problema dell’Italia – conclude l’economista belga – è che senza credibilità la Bce non interverrà, il che equivale ad aprire un circolo vizioso dalle conseguenze drammatiche”.

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