Disoccupazione reale all’11%, le famiglie non spendono e l’economia non cresce. Bankitalia lancia l’allarme

Famiglie sfiduciate, disoccupazione reale sopra l’11%, ripresa ancora lontana ed economia mondiale che dà preoccupanti segni di rallentamento. Il bollettino economico della Banca d’Italia traccia un quadro allarmante della situazione economica italiana  e mondilale.

Nel bollettino si legge che i comportamenti di spesa delle famiglie restano cauti e i ”segnali per i mesi estivi non ne delineano un recupero”. ”Nel secondo trimestre del 2010 – continua l’istituto – è  proseguito il ristagno dei consumi delle famiglie, frenati dalla contrazione degli acquisti di beni durevoli (-6,8% sul periodo precedente)”.

Il tasso di disoccupazione in Italia comprensivo dei ‘lavoratori scoraggiati’ e l’equivalente delle ore della Cassa integrazione guadagni (Cig), precisa poi Bankitalia, salirebbe oltre l’11%. Secondo l’istituto il tasso al netto dei fattori stagionali, è leggermente aumentato, all’8,5 per cento nel secondo trimestre. Pesanti i dati relativi ai giovani: il tasso di disoccupazione continua a essere piu’ di tre volte maggiore tra quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Se le famiglie piangono l’economia mondiale non ride e mostra preoccupanti segnali di rallentamento della crescita. Secondo Bankitalia ”i dati più recenti segnalano una moderazione del tono congiunturale nel terzo trimestre, sia nelle economie avanzate sia in quelle emergenti” a causa dell’affievolirsi del ”ciclo delle scorte e delle misure di stimolo fiscale” oltre che della perdita di slancio del commercio internazionale.

La Banca d’Italia cita così le stime del Fondo monetario internazionale , la crescita dell’economia mondiale secondo cui nel secondo semestre la crescita continuerebbe, ma a ritmi piu’ contenuti rispetto al primo. Nel complesso del 2010, l’aumento sarebbe pari al 4,8 per cento, per poi scendere verso il 4 nel prossimo anno. ”L’incertezza sull’evoluzione futura resta tuttavia elevata – annota Via Nazionale – riflettendo nelle economie avanzate gli alti livelli di disoccupazione e l’ancora debole situazione patrimoniale delle famiglie”.

L’unica eccezione, in un quadro complesso, è quello della Germania. Secondo Bankitalia, infatti, i divari di crescita tra la Germania e gli altri paesi dell’area euro tendono ad ampliarsi.  Via Nazionale sottolinea come l’economia tedesca, dal ”punto di minimo ciclico (primo trimestre del 2009) è finora cresciuta del 4,2% a fronte di un incremento (dalla primavera dello scorso anno) dell’1,3 nella media degli altri paesi dell’area (1,9 e 1,3% in Francia e in Italia, rispettivamente)”.

In particolare la Banca d’Italia rilevano come la ”Germania ha beneficiato maggiormente della robusta espansione del commercio mondiale registrando un aumento delle esportazioni sinora pari al 18,2% (10,2 e 9,2% in Francia e in Italia, rispettivamente) grazie alla maggiore capacita’ delle imprese tedesche di affermarsi nei mercati piu’ dinamici”.

Gestione cookie