Contro la crisi la Fed acquista titoli di Stato

Pubblicato il 1 Novembre 2010 - 19:34 OLTRE 6 MESI FA

La Federal Reserve americana si appresta ad avviare, questa settimana, una delle operazioni più ambiziose e azzardate di questi ultimi mesi per spingere al ribasso i tassi di interessi a lungo termine, ora che i Fed Funds sono già vicini allo zero: l’impegno ad acquistare i titoli di debito del governo.

Proprio mentre gli americani andranno alle urne per rinnovare la Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato, inizierà domani la tradizionale ‘due giorni’ del Federal Open Market Committee (Fomc).

Non sono attese ovviamente decisioni sui tassi (che non hanno più spazio per scendere), ma si attribuisce alla banca centrale più potente del mondo presieduta da Ben Bernanke l’intenzione di impegnarsi, senza dare indicazioni temporali precise, ad acquistare buoni del Tesoro a lungo termine fin quando non saranno raggiunti gli obiettivi dal punto di vista dell’inflazione, per rilanciare crescita e mercato del lavoro.

L’operazione, in gergo il Quantitative Easing (QE2 in questo caso, essendo un secondo stralcio), è praticamente inedita, tenendo conto che sarebbe la prima volta che questo strumento di carattere eccezionale, dalle conseguenze difficili talvolta da prevedere, si trasforma in uno strumento di routine.

L’esito delle elezioni di domani – bisognerà capire se i democratici del presidente Usa Barack Obama perderanno il Senato oltre alla Camera, dove la sconfitta viene data per scontata – avrà conseguenze sulla decisione del Fomc, anche perché la possibile ‘marea repubblicana’ potrebbe sia rilanciare i mercati, sia aumentarne la preoccupazione nella prospettiva di duri scontri tra Casa Bianca e Capitol Hill.

Secondo l’edizione americana del Financial Times (che dà per sicuro il no di Thomas Hoenig della Fed di Kansas City), ci sono tre opzioni sul tavolo, anche se l’impegno sugli acquisti legato all’inflazione dato per il più probabile.

Le due alternative sono una cosiddetta opzione neutra, con l’impegno a modulare il QE2 in funzione dei dati; e una opzione più decisa, esprimendo la chiara intenzione di continuare ad acquistare titoli fin quando i dati non saranno migliori.

I rischi dell’operazione erano stati segnalati dallo stesso Bernanke il mese scorso, spiegando che ”abbiamo meno esperienza nel giudicare gli effetti economici di questo strumento, e questo può rendere difficile determinare la quantità appropriata e il ritmo degli acquisti, e comunicare questa risposta al pubblico”.