CRISI, FIAT CHIUDE STABILIMENTI PER UN MESE: CGIL, ”ALMENO 362 MILA LAVORATORI IN CIG

Pubblicato il 6 Dicembre 2008 - 00:01 OLTRE 6 MESI FA

La crisi continua a fare paura anche in Italia. Oggi la Cgil ha lanciato un nuovo allarme, sottolineando come l’andamento della cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga e gestione edilizia da gennaio a novembre di quest’anno dimostri la straordinarietà della crisi.

Cgil: almeno 362mila lavoratori in Cig. «Le ore di intervento sono risultate circa 280 milioni e i lavoratori interessati almeno 362 mila». I dati sono contenuti in uno studio elaborato dal dipartimento settori produttivi della Cgil, che fa un’analisi dettagliata sulla crisi economica dell’industria. Crisi che coinvolge non meno di 10mila imprese dell’industria, dell’artigianato e dei servizi. I lavoratori coinvolti nella cassa integrazione percepiscono meno di 800 euro al mese. Particolarmente penalizzato chi è in cassa intergrazione per lunghi periodi, che vedrà decurtata pesantemente anche la tredicesima.

La Fiat ha deciso la chiusura di tutti gli stabilimenti italiani per circa un mese, dal 15 dicembre al dieci gennaio, da Mirafiori a Termini Imerese, compresi gli stabilimenti Sevel, Iveco, Magneti Marelli: 58.930 i lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione ordinaria, come testimonia sempre lo studio della Cgil sulla crisi industriale.

Cgil: le aziende potrebbero approfittare della crisi. Per il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani «c’è il rischio che, oltre alla crisi che già sta producendo perdite pesantissime soprattutto tra i precari, ci siano aziende che approfittino della crisi senza averne la necessità. Bisogna vigilare e controllare e questo è il compito del sindacato».

Sciopero perché il governo si muova. La Cgil si è chiesta se è giusto fare uno sciopero in una situazione di crisi come questa: «Io ci ho pensato a lungo e ho capito che se la Cgil e i lavoratori non si mobilitano, non fanno nulla, si dà il segnale che si può andare avanti così; per me non si può. Lo sciopero – continua Epifani – serve perché bisogna dire al governo che si dia una scossa, una mossa, deve cambiare registro».

Detassare le tredicesime. Alla luce dell’allarme lanciato da Confesercenti sui consumi natalizi, il leader della Cgil Epifani, torna a sostenere la necessità di detassare le tredicesime, come «volano per la ripresa economica. Anche per questo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere la detassazione delle tredicesime», ha detto Epifani.

Bonanni: la Cgil abbaia alla luna. Per il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni lo sciopero proclamato dalla Cgil per il 12 dicembre è «un modo di abbaiare alla luna. Nessun sindacato nel mondo fa lo sciopero contro la crisi, con la preoccupazione che abbiamo. È come fare sciopero contro il freddo». Secondo il leader della Cisl «è sbagliato dividere il movimento sindacale e fare fughe all’indietro come fa la Cgil: bisogna ricongiungersi sulle questioni importanti come la soluzione da dare alla crisi e l’equità da garantire attraverso una riforma strutturale del fisco».

Sostenere i redditi bassi. «Bisogna reagire, sostenere i redditi bassi. Si è fatto qualcosa, ma bisogna proseguire, bisogna investire», ha detto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. «Senza investimenti – ha aggiunto – l’economia si deprime, e con un’economia depressa avremo disoccupati in più; bisogna impegnarsi moltissimo, e spendere tutto ciò che c’è e aggiungere altro, come raccomanda l’Ue».