Crisi, anche Fitch taglia il rating dell’Italia

Pubblicato il 8 Ottobre 2011 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non c’è due senza tre: dopo Moody’s e Standard & Poor’s oggi, 7 ottobre, la terza grande agenzia di rating Fith ha tagliato il proprio giudizio sull’affidabilità dell’Italia, abbassandolo ad A+.

Fitch ha declassato l’Italia di un “notch”, cioè un gradino, portando il rating da AA- ad A+ con outlook (ovvero l’atteggiamento che viene assunto nei confronti di un titolo di debito) negativo. L’agenzia di rating motiva la decisione con la situazione di vulnerabilità dell’Italia a fronte della crisi dell’eurozona.

La decisione, fanno sapere dall’agenzia, “riflette l’intensificarsi della crisi nell’area euro, che costituisce uno shock economico e finanziario rilevante che ha indebolito il profilo creditizio del paese”. Fitch ha spiegato che “una soluzione comprensiva e credibile di questa crisi” europea “è politicamente e tecnicamente complessa, e richiederà tempo”, e che nel frattempo la vicenda ha avuto un impatto negativo sull’intera regione.

Fitch ha puntualizzato di ritenere che le recenti misure adottate dal Paese abbiano “migliorato in maniera rilevante” gli sforzi di risanamento dei conti. Tuttavia “la risposta inizialmente esitante del governo italiano al contagio sugli spread ha a sua volta minato la fiducia dei mercati sulla sua effettiva capacità di traghettare l’Italia attraverso la crisi dell’area euro”.

Fith è l’ultima delle “tre sorelle” del rating, in ordine di tempo, ad aver declassato l’Italia, sancendo, con il proprio giudizio in peggioramento, la diminuzione dell’affidabilità del nostro Paese a ripagare il debito contratto con il mercato.

La motivazione addotta da Fith riprende quanto già spiegato in un articolo pubblicato sul Wall Street Journal all’indomani del taglio del rating italiano da parte dio Moody’s: si tratta di un avvenimento, aveva sostenuto il quotidiano economico-finanziario statunitense, che rispecchia ”fallimento dell’Europa nel ripristinare la fiducia nel mercato del debito pubblico” oltre ai problemi fiscali dell’Italia.

Sui tagli del rating da parte delle “tre sorelle” pesa anche l’instabilità politica dell’Italia, come aveva reso noto Standard & Poor’s, la prima delle tre agenzie a declassare Roma.

I rating attribuiti da Standard & Poor’s e Moody’s all’Italia sono rispettivamente A e A2.

Sempre oggi, 7 ottobre, Fitch ha declassato il rating della Spagna, due gradini in meno a AA-. Anche nel suo caso, l’agenzia ha precisato di mantenere prospettive negative, preludio di possibili ulteriori declassamenti di rating.

Per il Portogallo rimane il rischio di un taglio del rating a ‘junk’ (spazzatura): è il giudizio di Fitch, che mantiene il rating sovrano del Paese lusitano sotto osservazione con implicazioni negative. Ad aprile Fitch aveva tagliato il rating di Lisbona a ‘BBB-‘, ossia all’ultimo livello d’investimento.