Crisi, Frattini: "Speculazione insensata, vincerà la Ue"

PECHINO, 19 LUG – ''Siamo assolutamente convinti che la tutela del superiore bene collettivo europeo prevarra' sui continui tentativi speculativi: la leadership europea avra' la meglio sulla logica insensata dell'alto rischio della speculazione''. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, interviene cosi' da Pechino sulle turbolenze sui mercati europei e rassicura sul futuro di Eurolandia, sottolineando di respingere ''con determinazione ogni opzione di fallimento di qualsiasi Stato Europeo ipotizzata dai mercati''.

''Se il prezzo da pagare fosse l'inverosimile dissoluzione dell'Eurozona a perdere saremmo in molti'', prosegue il capo della diplomazia Italia di fronte ai vertici della scuola del partito comunista cinese nel corso di una lectio magistralis svolta oggi a Pechino.

''Neanche la Cina, di cui l'unione Europea a e' il primo partner commerciale, ne' sarebbe immune'', aggiunge il responsabile della Farnesina, sottolineando che Pechino ''sta confermando di avere un atteggiamento responsabile quando investe in titolo di debito sovrano emessi in euro: la Cina puo' svolgere un ruolo chiave per bilanciare la domanda mondiale e assicurare una ripresa sostenibile''. Dall'impero celeste ad altre economia emergenti – puntualizza – ''ci aspetta un graduale apprezzamento delle valute e una riduzione del tasso di risparmio'', dice Frattini, sottolineando che queste ultime devono essere in ogni caso, ''decisioni libere, autonome, prese da ciascun paese sulla base di valutazioni su cui non vogliamo interferire''.

L'Europa – ha spiegato il ministro in uno dei suoi passaggi alla scuola del Pcc, tappa della sua agenda della sua missione nel Paese del Dragone – ''ha bisogno della Cina, del suo ruolo di equilibrio armonico fondato su un rapporto con il tempo che privilegia la Visione strategica e di lungo termine''.

Una visione che e' la stessa con cui Roma guarda a Pechino: ''Una visione che ci guida nel raggiungimento dell'ambizioso obiettivo che ci siamo posti'', quello cioe' di raggiungere un raddoppio a 90 miliardi di euro di interscambio bilaterale entro il 2015, raddoppiandolo dagli attuali 45 miliardi.

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