Crisi Gran Bretagna: 1,3 milioni di disoccupati in 5 anni con la cura Cameron

Pubblicato il 30 Giugno 2010 - 18:39 OLTRE 6 MESI FA

David Cameron

Il piano anti-crisi messo a punto dal cancelliere di David Cameron, George Osborne, produrrà un esercito di disoccupati in Gran Bretagna. I numeri si aggirano intorno a 1,3 milioni nel settore pubblico e privato nei prossimi cinque anni.

A rivelarlo sono alcuni documenti del Tesoro pubblicati  dal quotidiano Guardian, il cui contenuto e’ stato in parte confermato dalla commissione esterna di esperti autrice delle stime rese note dal giornale. L’Office for Budget Responsibility (Obr), il gruppo indipendente di esperti istituito da Osborne per monitorare gli effetti della finanziaria, ha affermato oggi che nei prossimi cinque anni saranno 600.000 le persone impiegate nel settore pubblico che perderanno il posto di lavoro.

Cio’ coincide con i dati pubblicati dal Guardian, secondo il quale in un dossier presentato a Osborne prima del budget, l’Obr avrebbe fatto una proiezione di ”100-120.000 posti di lavoro nel settore pubblico (500-600.000 posti in totale, ndr) e 120-140.000 posti nel settore privato (600-700.000 posti, ndr) persi ogni anno per cinque anni a causa dei tagli”. Secondo il giornale, nonostante fosse a conoscenza di questi dati, il cancelliere avrebbe deciso la scorsa settimana di non far menzione degli effetti devastanti che la sua manovra d’emergenza avrebbe avuto sul mercato del lavoro. Il Tesoro spera infatti che la crescita economica nel settore privato generi nei prossimi cinque anni circa 2,5 milioni di posti di lavoro che potranno quindi compensare quelli persi.

”Non c’e’ la benche’ minima speranza che questo (la creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro) accada. Ci dovrebbe essere una crescita straordinariamente forte del settore privato in un ambiente economico molto meno favorevole che durante il boom”, ha dichiarato John Philpott del Chartered Institute for Personnel and Development, un istituto che si occupa di studiare il mercato del lavoro. Brendan Barber, segretario generale del sindacato Tuc, e’ d’accordo con Philpott: ”Con i dati del Tesoro che indicano che i tagli colpiranno il settore privato piu’ duramente di quello pubblico e’ assurdo pensare che il settore privato possa creare 2,5 milioni di posti di lavoro nei prossimi cinque anni”