Crisi, la Grecia attacca la Ue. L’Fmi ha pronti altri 10 miliardi

Il ministro delle Finanze greco Papaconstantinou

Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) sta valutando la possibilità di aumentare di 10 miliardi di euro il proprio aiuto finanziario alla Grecia sulla scia dei timori che i previsti 45 miliardi di euro di risorse non saranno sufficienti a prevenire che la crisi del debito di Atene diventi fuori controllo. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti.

Nella giornata di martedì Standard & Poor’s ha tagliato il rating della Grecia a “junk” (spazzatura). L’agenzia internazionale ha declassato il rating a lungo termine ellenico a BB+ da BBB+ con outlook negativo. Tagliato anche il rating nel breve termine a B da A-2.

Nel mirino dell’agenzia c’è anche il Portogallo: il rating viene abbassato di due livelli, da “a+” ad “a-“, quattro note in pratica sopra il cosiddetto livello “spazzatura”. L’outlook è negativo.

Dietro la decisione di declassare, la volontà di penalizzare il Portogallo per il modo in cui sta gestendo l’elevato debito pubblico e la situazione debole dell’economia.

Secondo S&P, infatti, il deficit di Lisbona potrebbe toccare quest’anno l’8,5% del Pil. Tagliato anche il rating nel breve termine ad A-2 da A-1. La decisione di S&P è il risultato del modo insoddisfacente della gestione dell’elevato debito pubblico e della situazione debole dell’economia.

Questa mossa di Standard & Poor’s appare dunque la conferma che, dopo la Grecia, il Portogallo si avvia ad essere il prossimo Paese dell’area euro pronto a soccombere sotto il peso dei debiti.

La Grecia, intanto, deve rimborsare “obbligazioni nell’ordine di 9 miliardi di euro” entro il 19 maggio, quando andranno a scadenza bonds, ma “le condizioni offerte dai mercati dal mercato sono proibitive”. Lo ha detto al Parlamento greco il ministro delle Finanze George Papaconstantinou che poi ha puntato il dito sull’Europa accusandola di essere “poco chiara” sugli aiuti richiesti dal Paese.  Nel frattempo, nella giornata di martedì 27 aprile, la Borsa greca ha perso il 6%.

Il ministro ha assicurato che il piano triennale di nuove misure e riforme sarà presentato in parlamento, dopo la fine dei negoziati con Ue-Fmi. Ed ha invitato tutti i partiti a “non nascondersi dietro a slogan e ad assumersi le proprie responsabilità” per la salvezza del paese.

Il ministro ha parlato anche di aiuti internazionali. Papaconstantinou, informando il premier Giorgio Papandreou sui suoi contatti a Washington con il Fmi e sui negoziati ad Atene, ha detto che Italia, Francia, Olanda e Spagna sono già pronte a fare la loro parte per aiutare la Grecia nel quadro del meccanismo di sostegno.

Intanto da un sondaggio emerge che la stragrande maggioranza dei Greci é contraria all’intervento del Fondo monetario internazionale (Fmi) per far fronte alla crisi, ma mantiene salda la fiducia nel premier socialista Giorgio Papandreou e nel partito di governo. Lo rivela un sondaggio diffuso dalla rete tv Mega, il primo dopo l’attivazione del meccanismo di sostegno Ue-Fmi.

Secondo l’inchiesta, il 70,2% degli intervistati è dell’opinione che il coinvolgimento del Fmi sia negativo per la Grecia, e il 60,9% è contrario alla decisione dell’esecutivo socialista di mettere in moto gli aiuti internazionali. Il 67,4% teme disordini sociali. La fiducia in Papandreou, appena scalfita dalla persistente crisi, rimane alta al 50,8% e il suo partito Pasok mantiene un netto vantaggio del 9,6% nei confronti della principale forza di opposizione e già di governo Nuova Democrazia (ND, centrodestra). Solo il 31,9% terzo dei Greci, secondo il sondaggio, è tuttavia del parere che il governo monocolore del Pasok sia il modo migliore per far fronte alla crisi. Una percentuale di poco inferiore (31%) è favorevole ad un’alleanza fra i due principali partiti, Pasok e ND, insieme alla formazione di estrema destra Laos. Sia ND che Laos hanno criticato il ricorso al Fmi.

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