Crisi Grecia, austerity al voto il 29 giugno

ROMA – Il governo greco si dice fiducioso che le nuove misure di austerity, oggetto di scioperi in tutto il Paese, passeranno il voto parlamentare la prossima settimana. Ma con una esile maggioranza il pacchetto di tagli e privatizzazioni da cui dipende il sostegno finanziario europeo e' a rischio, e i ministri fanno appello alla responsabilita' de membri del Pasok.

''Siamo totalmente fiduciosi – ha detto il portavoce del governo Ilias Mosialos – dei risultati del voto sul nuovo piano di austerity. Si tratta di due occasioni di voto davvero cruciali, crediamo che i deputati della maggioranza si assumeranno le loro responsabilita'''.

Il Parlamento e' chiamato a votare mercoledi' 29 sul piano pluriennale e giovedi' sulla legge di applicazione ma, con una maggioranza di appena 155 seggi sui 300 della Camera, il rischio e' alto. Un deputato del Pasok ha annunciato ieri il suo voto contrario, unendosi a un altro 'ribelle' del partito di maggioranza.

I tempi sono strettissimi. L'Unione europea, il cui Consiglio dei capi di Stato ieri si e' riunito con il dossier greco in cima all'agenda, ha condizionato al via libera del Parlamento greco lo sblocco della nuova tranche da 12 miliardi del vecchio prestito da 110 miliardi varato l'anno scorso, cosi' come la messa a punto di un nuovo salvataggio che si prevede superera' i 100 miliardi.

Intanto prosegue il negoziato fra le banche europee e le autorita' nazionali per la ristrutturazione volontaria del debito: Rainer Bruederle, leader tedesco del Fdp, ha invitato le banche ad aderire nel nome del bene comune e della stabilita' europea. E dal cancelliere Angela Merkel arriva il monito: un default avrebbe effetti incontrollabili.

La 'cura' imposta dalla troika Fmi-Bce-Ue contiene 28,4 miliardi di tagli e 50 miliardi di privatizzazione: inevitabile il malcontento diffuso nel Paese, con i sindacati che hanno gia' annunciato un nuovo sciopero di 48 ore martedi' e mercoledi'. E cosi' dal governo arrivano numerosi appelli alla responsabilita': troppo alto e' il rischio che venga meno la compattezza della maggioranza alla prova del voto.

''Credo che alla fine prevarra' il senso di responsabilita', il Dio della Grecia e' grande'', ha detto il neo-ministro delle FInanze Evangelos Venizelos. Ma e' caduto nel vuoto il suo appello all'opposizione del centro-destra: Nea Democratia, principale partito all'opposizione, promette di votare contro nonostante le pressioni arrivate anche dai leader europei a partire da Angela Merkel.

Mercoledi', dopo il rimpasto che ha portato alla sostituzione di George Papaconstantinou alle Finanze, i parlamentari del Pasok non hanno fatto mancare la maggioranza al voto di fiducia. Ma restano i dubbi per il rialzo delle tasse che viene proposto dal premier George Papandreou, per i forti tagli alla spesa sociale e per le massicce privatizzazioni. L'austerity ha precipitato la Grecia nella sua peggiore recessione degli ultimi 37 anni, con un calo del Pil di oltre il 4% lo scorso anno.

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