Crisi Grecia, analista: “Violenti movimenti di mercato sui titoli di Stato italiani”

Il movimento che si registra oggi sul mercato dei titoli di stato anche italiani “è violento e non è confrontabile alla situazione dei giorni scorsi”.

Lo spiega Marco Palacino, direttore generale Italia di Mellon Global Investments sottolineando che lo spread a 123 punti raggiunto oggi dai Btp italiani decennali e il bund tedesco decennale è particolarmente alto.

“Dopo la crisi della Grecia – dice Palacino – gli spread italiani si erano mossi sui 90-95 punti. Nell’ultima settimana sugli acquisti degli investitori internazionali i rendimenti dei Bund decennali erano stati al 3,05%. Martedì la situazione ha iniziato a cambiare e sono scesi al 2,94%, ora hanno raggiunto i minimi storici”.

L’esperto ricorda che sui mercati continuano ad avere un peso diversi rumor senza riscontri sul possibile taglio del rating della Spagna, così come le voci incontrollate sulla necessità di Madrid di ricorrere ad aiuti per 280 miliardi di euro. Particolare pressione c’é poi sul cambio euro-dollaro.

“C’è massima attenzione da parte degli investitori internazionali al rischio dei paesi periferici europei, gli investitori tendono ad acquistare soprattutto i titoli tedeschi e francesi – afferma Palacino – Era abbastanza inusuale il fatto che fino ad ora l’Italia fosse rimasta relativamente immune dalla crisi della Grecia, visto che é il terzo paese al mondo per debito pubblico”.

“Che il contagio dalla Grecia si estenda all’Italia non è lo scenario più plausibile”, sostiene invece Gianluca Ferretti, responsabile degli investimenti obbligazionari di Anima Sgr. “È chiaro peraltro che se c’é un allargamento dello spread, rispetto al Bund tedesco, dei titoli di Stato dei Paesi periferici, l’Italia ne risente. Se la Grecia rende 700 punti base più del Bund è come una fisarmonica che si allarga anche ad altre nazioni. Ci sono comunque Paesi più deboli del nostro che possono finire nel mirino”.

Inoltre, prosegue Ferretti, “il debito italiano è così grande, che è come una montagna da muovere. E’ più complicato anche per gli speculatori spostare un mercato come il nostro”, spiega ricordando che l’Italia ha buoni fondamentali. “Dobbiamo abituarci a convivere con la volatilità. Nei mesi scorsi era concentrata sul debito corporate, ora è sul rischio sovrano. E rimarrà per qualche settimana, forse qualche mese, spero non di piu”, conclude.

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