Crisi, l’Imu mazzata finale; zero investimenti nell’edilizia, a rischio un milione di posti di lavoro
ROMA – L’Imu traina le entrate fiscali: il super gettito fiscale (322,8 miliardi nei primi 10 mesi, incremento del 4%) fa brindare il Tesoro e l’Agenzia delle Entrate ma la maxi-stretta sulla casa sta mettendo a rischio un milione di posti di lavoro nell’edilizia e inibisce qualsiasi nuovo investimento in un settore decisivo per la crescita. “Una vittoria di Pirro”, commenta Umberto Mancini su Il Messaggero, mentre descrive la paradossale dinamica fiscale per cui un Paese prostrato dalla recessione esibisce la sua miglior performance in termini di entrate.
Al Ministero dell’Economia si congratulano per quel 4%, ma non possono nascondersi ( e nascondere al Paese) la realtà di una congiuntura che non molla la presa, di una disoccupazione che sale. In un contesto di “normalità” ci si sarebbe dovuti attendere un decremento delle entrate fiscali (e infatti la diminuzione del gettito Iva, in presenza di un aumento dell’aliquota, si spiega con la stagnazione degli scambi e un aumento prevedibile dell’evasione dell’imposta indiretta).
Il saldo Imu di dicembre non farà che aggravare la crisi occupazionale. Nelle casse dello Stato entreranno complessivamente 23 miliardi di euro, 2 in più del previsto. Confindustria e Ance lanciano l’allarme sull’edilizia, settore trainante per definizione della crescita, una leva industriale per lo sviluppo e l’aumento del Pil. La morsa fiscale inibisce gli investimenti, -7,6% nel 2012. Nel giro dei prossimi mesi, grazie a questo circolo vizioso, il crollo dell’occupazione potrebbe sfiorare il milione di posti di lavoro solo nell’edilizia. “Fino ad oggi tra indotto e settore principale, sono saltati 360 mila posti. E le previsioni sono pessime. Il crollo messo in conto per il 2013 è del 3,8%, con la conseguente chiusura di molte aziende” (Mancini sul Messaggero).
L’imposta sulla casa pesa sugli affitti, grava sulle compravendite immobiliari, crollate del 24% tra gennaio e settembre. L’edilizia è un settore ad alto capitale umano collegato alla crescita infrastrutturale. Guido Gentili su Il Sole 24 Ore ricorda il mancato intervento (doveva seguire il rigore) sulla crescita. Una “paralisi inspiegabile” commenta riferendosi alla delusione per l’ultimo decreto sviluppo. “Non può non impressionare la caduta, pressoché definitiva, sotto i colpi della Ragioneria dello Stato e delle dissonanze ministeriali, degli sgravi fiscali sulle nuove infrastrutture agevolabili con il credito d’imposta. Come dire, zero spinta su opere che potevano contribuire a riavviare la crescita“.
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