ROMA, 30 OTT – Abiti, cene al ristorante o in pizzeria, cinema e spesa: sono tanti i campi della vita quotidiana che hanno visto la crisi degli italiani. Due connazionali su tre, secondo il Global online consumer confidence index riportato dal Sole 24 Ore, hanno rinunciato a rinnovare il guardaroba. Uno su due ha tagliato i soldi destinati alle attività da tempo libero, dal cinema alle cene al ristorante.
Ma gli italiani risparmiano anche sulla spesa alimentare, con un carrello diventato negli anni sempre più leggero e sempre più composto da prodotti di marche a basso costo. E al supermercato un italiano su tre preferisce prodotti con confezioni più grandi ad un prezzo più basso per porzione. Il 18 per cento dichiara di preferire confezioni nuove e più piccole a prezzi inferiori e circa 1 consumatore su dieci indica una preferenza per le confezioni leggermente più piccole ma al prezzo attuale.
Per alleggerire anche la bolletta, si scelgono le offerte più convenienti di luce e gas. Per quanto riguarda i telefonini, poi, le ricariche hanno già visto una drastico ridimensionamento di un terzo.
Si risparmia anche sull’auto (un italiano su tre la usa meno di un anno fa), e sulle sigarette, sacrificate da uno sui sette. Anche per gli alcolici la scelta vira su marche più economiche. Le vacanze, poi, sono sparite per una famiglia su quattro.
Secondo il Global online consumer confidence index, la fiducia degli italiani nell’ultimo trimestre del 2010 è a 52 punti, contro gli 88 del primo trimestre del 2005, periodo del primo sondaggio della Nielsen.
Nell’ultimo trimestre è aumentato il numero dei soggetti che dichiara di avere intrapreso contromosse per risparmiare partendo dalla casa , cercando i mutui, le assicurazioni e i prestiti più convenienti. Grazie a questi espedienti il 40 per cento degli italiani riesce a mettere da parte qualche euro, ma uno su cinque non riesce a risparmiare nulla.
Se questo è il presente, il futuro non sembra migliore agli occhi degli italiani: uno si cinque teme di perdere il lavoro ed è preoccupato per l’andamento dell’economia.
Tra i 56 Paesi in cui Nielsen misura la fiducia dei consumatori, quelli più preoccupati sono in Nordamerica e in Europa. Oltre la metà di loro non esita a dire di sentire la recessione, e per i due terzi non è il momento migliore per acquistare i beni necessari o desiderati. Nel prossimo anno il trend è destinato a peggiorare, con il 60% di chi vive in queste due aree ritiene che la recessione continuerà anche nel 2012.
Il pessimismo si sente soprattutto nell’Eurozona, dove in diversi Paesi c’è stato un calo della fiducia a due cifre. In Francia l’indice Nielsen è calato di 13 punti, arrivando a collocarsi allo stesso livello della Spagna (56) e quasi a quello di Italia (52 punti) e Grecia (51).
Sono due le aree dove la fiducia dei consumatori non conosce crisi: quella del Sudamerica e dell’Asia-Pacifico, a 97 punti, mentre continuano ad essere in affanno il Nord America e l’Europa a 79 e 74 punti. Gli Stati Uniti hanno toccato quota 77 punti, il più basso punteggio di sempre.