Cambi: la crisi libica spinge il Franco svizzero. Su anche oro, argento e petrolio

ROMA – Le violenze in Libia e le incertezze che gravano sul Medio Oriente spingono gli investitori verso i beni rifugio, a partire dal franco svizzero e materie prime, con petrolio, oro e argento che segnano forti rialzi. L’euro è infatti  risalito sopra quota 1,37 dollari sostenuto soprattutto dalla prospettiva di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce per contrastare il surriscaldarsi dell’inflazione.

La divisa elvetica si è rafforzata contro le principali controparti e ha toccato i massimi da tre settimane sul biglietto verde a 0,94 e il livello più alto dal 31 gennaio sull’euro a 1,2792. Il petrolio continua la sua corsa riportandosi sui massimi da settembre 2008, mentre l’oro ha superato i 1.400 dollari e l’argento ha rivisto i massimi da 30 anni. L’euro ha raggiunto un massimo di seduta di 1,3704 dollari per poi chiudere sui mercati europei attorno a 1,3690.

A supportare la valuta europea sono state soprattutto le dichiarazioni di uno degli esponenti della Bce, Yves Mersch, che vede una posizione più  ferma dei banchieri centrali nella lotta all’inflazione, ventilando la possibilità di una stretta monetaria nei prossimi mesi.

Nella riunione di politica monetaria della prossima settimana, la Bce potrebbe mettere in evidenza i rischi per la stabilità  dei prezzi e rivedere al rialzo le stime sull’inflazione 2011, portandole sopra il 2%, ha detto Mersch assicurando che una stretta monetaria è comunque possibile anche prima del ritiro delle misure straordinarie di stimolo per l’economia.

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