Crisi, l’Italia sarà monitorata dall’Ue e dalla Bce

BRUXELLES, 7 NOV –  Italia accerchiata al tavolo dell’Eurogruppo, con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti che rassicura i partner dell’Eurozona sugli impegni del governo e sulla rapidità della loro adozione.

Ma il tempo stringe: entro la fine della settimana Bruxelles vuole le risposte a tutte le domande sulle misure che il governo ha presentato all’Europa il 26 ottobre. Quando verranno applicate, quale sarà il loro impatto sul bilancio, cosa significa riforma del lavoro. E il governo non potrà essere vago, visto che da domani o dopodomani sarà assediato dai tecnici della missione Ue-Bce che verificheranno le risposte e poco dopo arriveranno anche quelli del Fmi.

Dopo la Grecia, una troika anche per l’Italia. ”Aspettiamo entro questa settimana dal governo italiano le risposte al questionario che abbiamo inviato a Roma con le domande precise sulla lettera di impegni”, ha detto il commissario agli Affari economici Olli Rehn, che aspettava Tremonti al varco. E non solo lui, perché tutti i partner dell’Eurozona attendevano da Tremonti dettagli, dal momento che la lettera ha dei limiti oggettivi.

Non c’è, ad esempio, un’analisi economica delle misure o l’impatto sul bilancio e nemmeno i dettagli della riforma del lavoro, ha spiegato il portavoce di Rehn. Tremonti ha provato a placare il fuoco di fila delle domande: ”Ci ha rassicurato sulla determinazione del governo italiano a procedere rapidamente con l’adozione e l’applicazione delle misure”, ha detto Rehn. Ed è andato anche oltre, spiegando agli inquieti partner dell’Eurozona, preoccupati dall’effetto contagio della crisi italiana, anche cosa sta succedendo nel governo: ”Tremonti ci ha illustrato brevemente anche la situazione interna italiana” a livello politico, ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker.

Il problema della ”debolezza” italiana, come la definisce Bruxelles, diventa quindi il piatto forte dell’Eurogruppo, assieme al caso Grecia. E anche se le due situazioni, secondo il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, non sono paragonabili, ora Atene con il suo nuovo esecutivo in formazione preoccupa meno di Roma, ancora in bilico su misure che non trovano una strada in grado di tranquillizzare l’Europa.

L’Europa non è più disposta ad aspettare solo spiegazioni a voce: domani o dopodomani gli esperti di Bruxelles, in collaborazione con la Banca centrale europea, avvieranno la loro missione a Roma per ”monitorare” gli impegni del governo. Andranno al ministero dell’Economia e a quello del Lavoro, e chiederanno conto di tutti i dettagli che finora non hanno ricevuto, pretendendo una risposta a tutte le domande finora rimaste in sospeso.

Al fianco della squadra Ue-Bce, ”in stretto coordinamento”, lavoreranno i tecnici del Fondo monetario internazionale, la cui missione di verifica sui conti italiani partirà probabilmente qualche giorno più tardi. Una volta che il meccanismo europeo di controllo si mette in moto, non torna più indietro: ”La missione andrà a Roma anche se il governo dovesse cambiare”, assicura la Commissione.

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