Crisi, Merkel boicotta il summit aulla Grecia

BRUXELLES, 14 LUG – L'Europa salverà la Grecia, ma non domani: Angela Merkel in persona ha messo oggi il sigillo sul 'No' al summit straordinario della zona euro, che molti governi, tra cui la Francia, volevano per domani sera. E a nulla sono servite le pressioni di Sarkozy, i lamenti del premier greco Papandreu e i timori sempre più diffusi che la tenuta dell'euro vacilli, perché quando parla la Germania, il resto della Ue tace.

''Il vertice ci sarà solo quando si sarà trovato l'accordo sul nuovo piano per la Grecia'', ha detto oggi la Merkel, togliendo il velo da quelle che finora erano solo voci di corridoio: il piano salva-Atene, che è diventato l'assicurazione per tutta la zona euro, è tutt'altro che pronto.

Le numerose riunioni dell'Eurogruppo ordinarie e straordinarie, gli incontri dei privati (banche ed assicurazioni, l'ultima oggi a Roma), non sono riuscite a trovare una soluzione condivisa dai 17 paesi della moneta unica.

Il nodo è sempre lo stesso, la partecipazione dei privati, che per Berlino deve essere la più estesa possibile e addirittura obbligatoria, per la Francia ridotta per non aumentare la pressione negativa sui mercati. E pur di rimandare una decisione che non vuole prendere, la Germania fa i conti in tasca ad Atene, e assicura che nelle sue casse vi sono soldi sufficienti almeno fino a settembre.

Ora il cerino è nelle mani dei direttori generali del Tesoro di Eurolandia, investiti dai ministri dell'arduo compito di trovare nelle prossime ore, possibilmente entro il fine settimana, una soluzione che salvi la Grecia e che metta al riparo dal contagio le altre economie. E non solo quelle più a rischio: Paesi solidi e ricchi come la Norvegia hanno fatto sapere che un crollo dell'euro sarebbe una catastrofe anche per le economie a prova di speculatori, perché troppo legate a quelle dell'euro.

Intanto, mentre Bruxelles cerca di domare le fiamme della crisi come può (anche oggi ha bacchettato Fitch per il declassamento greco), l'ipotesi vertice si sposta solo di qualche giorno, ma non tramonta. Anche perché dopo domani sera potrebbe servire ancora di più: sono in arrivo i risultati degli stress test sulle banche, e i governi dovranno avere pronti piani di ricapitalizzazione per le bocciate. A quel punto, toccherà ai leader rassicurare anche sulla solidità del settore bancario.

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