Borsa: Wall Street brinda la fine della recessione, indici ai massimi da 4 anni

Trading Floor della Borsa di New Yok

La recessione americana, la più lunga dalla Grande Depressione, è ufficialmente finita dopo 18 mesi. Lo certifica il National Bureau of Economic Research (Nber), mettendo così le ali a Wall Street, con gli indici che si spingono ai massimi degli ultimi quattro mesi anche con la complicità della conferma del rating della Gran Bretagna e dei buoni risultati trimestrali di Lennar, società attiva nel settore delle costruzioni edili.

Il Dow Jones chiude salendo di 145,77 punti, o l’1,37%, a 10.753,62 punti: dall’inizio del mese l’indice è in aumento del 7,4%, ovvero l’incremento maggiore registrato durante settembre dal 1939. Il Nasdaq avanza di 40,22 punti, o l’1,74%, a 2.355,83 punti, spinto dalle fusioni e acquisizioni nell’industria tecnologica con Ibm che ha annunciato un accordo da 1,78 miliardi di dollari per rilevare Netezza, che avanza del 15% contro il +1,2% del colosso informatico. Lo S&P 500 guadagna 17,12 punti, o l’1,52%, a 1.142,71 punti, attestandosi ai massimi dal 13 maggio scorso. I guadagni degli indici americani hanno accelerato dopo che il Nber, organismo incaricato di misurare i cicli economici statunitensi, ha certificato che la recessione, iniziata nel dicembre 2007, è finita nel giugno 2009 dopo 18 mesi: una durata che la fa risultare la più lunga dalla Seconda Guerra Mondiale.

A contribuire al buon andamento anche la convinzione degli investitori che i repubblicani riprenderanno il controllo della Camera nelle elezioni di medio termine, rendendo cosi’ piu’ splendenti le prospettive del settore che ritiene il presidente Barack Obama ‘anti-business’. Un’etichetta che Obama respinge seccamente: credo nel libero mercato, ”modeste riforme possono aiutare a farlo funzionare meglio”. Fra i singoli titoli avanza decisa Lennar, che sale dell’8,4% dopo aver annunciato un ritorno alla redditivita’. Guadagna anche Home Depot che mette a segno un +2,5%. Bene anche American Express +4,2%, mentre JPMorgan e Bank of America avanzano rispettivamente a del 2,8% e del 2,6%.

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