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Crisi Usa: la Fed alza le stime sul Pil, preoccupa la disoccupazione

di Emiliano Condò |16 Febbraio 2011 21:27

Timoth Geithner

NEW YORK – La Federal Reserve più ottimista sull’economia americana rivede al rialzo le stime di crescita 2011. Ma avverte: la disoccupazione continua a preoccupare e rimarrà  elevata ancora per diverso tempo.

La fotografia della Fed si affianca alle indicazioni positive giunte dal mercato immobiliare, dove le costruzioni di case nuove sono salite del 14,6%. Il pil, secondo le previsioni dell’istituto, quest’anno crescerà fra il 3,4% e il 3,9%, ovvero più di quanto previsto in novembre, quando la banca centrale aveva stimato una crescita fra il 3,0% e il 3,6%.

La disoccupazione si attesterà quest’anno fra l’8,8% e il 9,0%. I prezzi saliranno fra l’1,3% e l’1,7%. I rischi al ribasso per la crescita e l’inflazione, aggiunge la Fed, ”sono diminuiti”. L’economia americana – osserva il segretario al Tesoro, Timothy Geithner – non crea posti di lavoro in modo abbastanza veloce.

I verbali della riunione del 25-26 gennaio evidenziano alcune divergenze di vedute all’interno del Fomc sul piano di acquisti di ulteriori 600 miliardi di dollari di titoli di Stato, il cui obiettivo è quello di sostenere l’economia mantenendo i tassi bassi e spingendo i mercati.

I componenti del board hanno votato all’unanimità  il mantenimento del programma, ma alcuni hanno sollevato dubbi, ritenendo che l’allentamento monetario possa portare inflazione e chiedendo di ripensare lo stimolo se i dati indicassero una ripresa economica piu’ sostenuta: ”Altri hanno osservato che e’ improbabile che le prospettive possano cambiare in modo sostanziale da richiedere un aggiustamento del programma prima che sia completato”.

Le condizioni finanziarie sono migliorate – constata la Fed – l’attivita’ sui mercati è aumentata e le condizioni di credito sembrano essersi allentate. ”Molti partecipanti valutano che la ripresa si sia rafforzata e sia su una strada piu’ solida”, spiega la Fed. ”Al ribasso pesano le preoccupazioni sui possibili effetti contagio dal sistema bancario e fiscale nei Paesi periferici dell’Europa, gli aggiustamenti in atto nelle finanze pubbliche statali e dei governi locali e la continua debolezza del mercato immobiliare”.

”Al rialzo potrebbero pesare le spese delle famiglie che possono rilanciare la domanda finale più di quanto anticipato. Se questo accadesse  – conclude la Fed – si potrebbe assistere a una ripresa più forte, più in linea con quelle seguite alle precedenti recessioni”.

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