Crisi Usa, frena l'occupazione: paura per una nuova recessione

ROMA, 3 GIU – Brusca ed inattesa frenata del mercato del lavoro negli Stati Uniti a maggio e tra gli americani incomincia a serpeggiare il timore di un 'double dip', ossia una ricaduta in recessione per la prima economia del mondo. Il mese scorso sono stati creati appena 54.000 posti di lavoro rispetto ai 232.000 del mese prima e contro i 165.000 attesi alla vigilia, il numero piu' basso negli ultimi otto mesi.

Il tasso di disoccupazione e' salito al 9,1% dal 9% di aprile, segnando il livello piu' alto dell'anno, mentre le previsioni erano addirittura per un calo all'8,9%. Il settore privato americano ha creato solo 83.000 posti rispetto ai 170.000 stimati, mentre nel settore pubblico sono stati bruciati 29.000 posti di lavoro.

''Un tasso di disoccupazione cosi' alto e' inaccettabile e una crescita piu' rapida e' fondamentale per recuperare tutti i posti di lavoro persi'', ha detto il presidente del comitato dei consiglieri economici della Casa Bianca, Austan Goolsbee. ''Nonostante gli sforzi fatti dall'Amministrazione Usa davanti a noi ci sono ancora grandi sfide da affrontare'', ha sottolineato. Ed in effetti, da quando e' partita la ripresa, i posti di lavoro recuperati sono solo una goccia nell'oceano degli oltre 8 milioni di posti bruciati durante la recessione. Secondo gli analisti l'economia Usa dovrebbe creare in media piu' di 300.000 posti di lavoro al mese per abbattere in modo significativo il numero dei disoccupati, che al momento si attesta a 13,9 milioni di unita'.

Su questi dati deludenti ''non ha pesato il maltempo che ha colpito violentemente il midwest e il sud del Paese'', ha precisato il Dipartimento del Lavoro. Dunque, come spiegano gli economisti, ''la debolezza del mercato del lavoro conferma il forte rallentamento della crescita economica americana nel secondo trimestre dell'anno''.

Nelle ultime settimane, infatti, una tempesta di dati negativi si e' abbattuta sugli Usa: il comparto manifatturiero, motore della ripresa fino a qualche mese fa, a maggio ha registrato una battuta d'arresto; i consumi ad aprile sono cresciuti meno del previsto a causa del rialzo dei prezzi alimentari ed energetici, e i prezzi delle case sono crollati ai minimi del 2002, deprimendo ulteriormente un settore immobiliare gia' in affanno. E in questo quadro, l'agenzia di rating Moody's ha sferrato un duro colpo al Presidente Barack Obama dichiarando di essere pronta a rivedere in negativo il giudizio sul credito degli Stati Uniti. ''Nonostante la cattura e l'uccisione di Bin Laden, la rielezione di Obama a Presidente degli Stati Uniti in ultima istanza dipendera' dai progressi fatti in campo economico'', spiegano gli osservatori.

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